Per compensare la riduzione dei finanziamenti ricevuti dallo Stato necessari per far fronte ai propri compiti istituzionali il comune può imporre autonomamente alcuni tributi locali. Ad esempio in alcuni casi può imporre l'imposta di soggiorno oppure in alternativa, se ha sede giuridica nelle isole minori, può imporre un'imposta di sbarco.nella misura massima di 1,5 euro.
Ciascun comune dell'Elba ha approvato il medesimo Regolamento sull'imposta di sbarco nell'Isola d’Elba. E' soggetto all'imposta ogni persona fisica, salvo alcune esenzioni, che arrivi nell'Isola d’Elba utilizzando le Compagnie di navigazione che forniscono collegamenti marittimi di linea. Le Compagnie di navigazione che effettuano servizi marittimi di linea sono i soggetti responsabili della riscossione dell'imposta di sbarco e come tali sono tenute a versare al Comune di Capoliveri, in qualità di “ente capofila della gestione associata dei comuni dell’Elba delle funzioni in materia di turismo gestione dell’accertamento e riscossione dell’imposta di sbarco”, gli importi incassati. Il ricavato dovrà essere destinato a "finanziare interventi in materia di turismo e interventi di fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali.
Occorre ricordare che i passeggeri e le auto che transitano per il Canale di Piombino sono anche soggetti alla tassa portuale a favore dell'Autorità portuale di Piombino e dell'Elba, nella misura di 1,00 euro a passeggero, 1,50 euro a veicolo e 0,80 euro a motociclo. Il traffico per tratta è di oltre un milione di passeggeri (esclusi i residenti) e di oltre 400.000 veicoli
http://www.portofacile.eu/PDF/TASSE_PORTUALI/TASSE_PORTUALI.PDF
http://www.ap.piombinoelba.it/it/statistiche/piombino
Suscita dubbi di legittimità e di competenza il fatto che anche i comuni dell'Elba privi di collegamenti marittimi stabiliscano un'imposta per lo sbarco di passeggeri che non si effettua nel territorio di propria competenza al posto dell'imposta di soggiorno. Infatti i collegamenti marittimi di linea operano all'Elba esclusivamente nei comuni di Portoferraio e Rio Marina che sembrerebbero i destinatari esclusivi dei proventi dell'imposta di sbarco.
Inoltre i siti istituzionali dei comuni interessati sembrano generalmente carenti per quanto riguarda informazione, comunicazione e trasparenza sull'uso dell'imposta di sbarco.
Quale è il piano di utilizzo dei fondi che compensano la riduzione del trasferimento dei fondi statali?
Quali sono i risultati attesi e quali i risultati effettivamente raggiunti per migliorare la qualità della vita degli ospiti di un territorio con "interventi di fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, nonche' dei relativi servizi pubblici locali"?
Paolo Gasparri