Con questa mia vorrei rispondere a quanti, dopo il Consiglio comunale del 30 luglio, sui social o sui media hanno pensato di poter interpretare il mio punto di vista sull’annosa questione della Scuola dell’infanzia di san Giovanni. In consiglio ho risposto sullo stato dei lavori, e non avrei potuto rispondere in maniera diversa. I lavori, dopo un primo affidamento in urgenza, si sono dimostrati molto più impegnativi di quanto previsto necessitando, quindi, di procedere ad un affidamento ad evidenza pubblica. Cosa che l'Amministrazione farà non appena approvato il bilancio.
Riguardo al fatto che la Scuola potrebbe avere un’altra destinazione, ho semplicemente detto che non ci avevo mai pensato prima, e le polemiche e ciò che mi era stato “messo in bocca”mi avevano portato a riflettere sulla possibilità, in futuro, di destinare la scuola ad altri scopi, ad esempio “sociali”.
Apriti cielo! Eccomi accusata di voler cacciare dall’asilo dei poveri bambini , di voler accogliere in una bella struttura “con parquet e ampio parcheggio”profughi e clandestini, di non voler fare gli interessi dei Portoferraiesi a favore di altri.
Con i dati in mano, non si può negare che il plesso di Carpani potrebbe ospitare, cosa che ha egregiamente fatto ogni qual volta se ne sia presentato il bisogno, tutte e 4 le sezioni accorpando due plessi, contenendo le spese, ottimizzando le risorse di un Comune che non è né ricco né privo di criticità (che non sono emerse dal nulla, ma sono il frutto di anni di trascuratezza o di “rattoppi” o di decisioni poco ponderate). Comunque nessuna scelta diversa é mai stata presa in considerazione da questa Amministrazione.
Chiudo, infine, accennando al "centro di accoglienza" cui, anche in questo caso ovviamente, nessuno ha pensato come ipotesi credibile da parte di questa Amministrazione che, già più volte contattata, ha fermamente e categoricamente risposto in maniera negativa sull'accoglienza di extracomunitari e profughi in quanto, seppur nel rispetto delle popolazioni coinvolte da drammi, l' isola, oltre ad essere tale, ha una destinazione altamente turistica che mal si concilia con altre realtà. Di contro é vero che la passata Amministrazione ha creato già piccoli centri di accoglienza, addirittura anche quando non richiesto, permettendo l'indecenza di roulotte posteggiate ovunque alle quali è stato apposto il numero civico, poi data la residenza agli occupanti ed, infine, assegnata la casa comunale
Comunque, la mia era solo una riflessione, peraltro ironica, che ha gettato nello “sconforto” proprio coloro che si ergono a paladini del buonismo, dei più deboli, degli ultimi ( e ne hanno dato prova con le case popolari, in questi anni), ma che alla prima occasione si sono irrigiditi su posizioni intransigenti. Anzi, era una “provocazione” che non avrà riscontro nella realtà: ciò che dovevo dire l’ho ribadito parecchio tempo fa. I lavori, che la politica e la gente vorrebbero
fossero fatti velocemente e la burocrazia rallenta in maniera inesorabile, saranno portati avanti e la scuola riaprirà.
Adonella Anselmi