La strada che separa il viale alberato che porta alla spiaggia delle Ghiaie e il complesso della ex Caserma della Guardia di Finanza non è di proprietà comunale. Appartiene, credo, al Demanio dello Stato.
Ciò non toglie che spetta al Comune disciplinare la circolazione e la sosta degli automezzi con apposita ordinanza del Responsabile del Servizio di Polizia municipale.
Ho già denunciato in passato la decisione di riservare, proprio davanti all’ingresso della ex Caserma,all’incirca 10 stalli per la sosta agli automezzi della Guardia di Finanza.
Aggiungo che fino a qualche giorno fa quei medesimi posti, delimitati con striscia gialla, erano riservati anche ai residenti nella Zona F, in sostanza a chi risiede nella zona Ponticello-Ghiaie.
Ma la striscia gialla è stata ridipinta e contemporaneamente è stata cancellata nel cartello indicante il divieto di sosta la scritta “eccetto residenti zona F”.
Dunque, d’ora in avanti, quei posti destinati alla sosta delle auto sono ( o dovrebbero essere) a disposizione degli automezzi di proprietà e di servizio della Guardia di Finanza. In realtà, di fatto, mai si è vista un’auto della Finanza sostare davanti all’ingresso della vecchia Caserma. E non si è mai vista per la semplice ragione che per le auto di sua proprietà il Corpo della Guardia di Finanza ha a disposizione un ampio parcheggio nel piazzale retrostante dove c’è spazio anche per auto o moto dei dipendenti.
Allora sorge il sospetto che l’ordinanza comunale non sia molto regolare. Sia viziata da un certo eccesso di potere; più precisamente da quel vizio che nel nostro ordinamento giuridico è definito “sviamento di potere”: utilizzo del potere che ha una Pubblica amministrazione in maniera distorta. In questo caso si assegnano formalmente alcuni posti auto per la sosta degli automezzi della Guardia di Finanza, ma in realtà si vuole riservare quei posti agli automezzi di proprietà del personale dipendente.
E questo il nostro Codice della strada non lo consente.
L’art.7, comma 1, lettera d) del Codice, con molto chiarezza, stabilisce che nei centri abitati i Comuni possono “ riservare limitati spazi alla sosta dei veicoli degli Organi di Polizia stradale di cui all’art.12 ( Polizia stradale, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Corpo della Guardia di Finanza, Polizia municipale ……….). Dunque ai veicoli di proprietà degli Organi di Polizia e non dei dipendenti.
Ricordo al Sindaco e al Responsabile del Corpo di Polizia municipale che anche in altre parti del centro abitato, con ordinanze manifestamente illegittime della Autorità portuale, sono stati istituiti parcheggi riservati. Mi riferisco ai sei posti concessi all’Arma dei Carabinieri in Calata Argonauti ( già Calata Buccari ) di fronte all’edificio che un tempo ospitava la Compagnia dei Carabinieri e ai nove posti messi a disposizione della Capitaneria di Porto nel piazzale della Linguella. Oltre tutto quelle ordinanze sono illegittime anche sotto il profilo della incompetenza della Autorità portuale a disciplinare la circolazione e la sosta degli autoveicoli nei centri abitati.
Leggo che in base ad una accodo raggiunto tra il Comune di Portoferraio e l’Autorità portuale quest’ultima si è assunta l’onere di provvedere alla riqualificazione dell’edificio ex Cromofilm e alla manutenzione della viabilità comunale connessa e funzionale alle attività portuali. Forse potrebbe essere l’occasione per richiedere alla Autorità portuale di restituire alla città 35 posti auto sottratti al parcheggio della banchina dell’alto fondale all’epoca della “disgraziata” scelta di posizionare lungo tutta la banchina e fino al molo del Gallo orrende barriere in metallo per inesistenti ragioni di sicurezza
Resto in attesa che qualcosa si faccia per eliminare palesi violazioni del Codice della strada allo scopo di garantire privilegi oltre tutto inutili e per ripristinare l’originaria capienza del parcheggio pubblico all’alto fondale.
Ma siccome tutte le mie denunce scritte e verbali non hanno portato fino ad oggi ad alcun risultato, credo che nulla cambierà.
L’unica soddisfazione che ho avuto è che la Prefettura di Livorno, due anni or sono, ha accolto un mio ricorso ed ha annullato un verbale di contravvenzione elevatomi dall’Arma dei Carabinieri per aver parcheggiato, in Calata, davanti alla ex sede della Compagnia.
Giovanni Fratini