“Il fenomeno del sovrappopolazione di ungulati è un problema molto rilevante per i danni alle coltivazioni, gli incidenti stradali in costante aumento e lo squilibrio ambientale del territorio. Basti un dato: sono riconducibili ai cinghiali il 60% delle perdite economiche causate dalla fauna selvatica alle colture. Tuttavia la sovrappopolazione degli ungulati è ancora trattata come un problema che riguarda i singoli agricoltori lasciati soli a fronteggiare un fenomeno allarmante. A tal proposito è sufficiente vedere quanto accade con gli indennizzi, previsti dalla normativa, scarsamente richiesti per via di eccessive lungaggini burocratiche associate alla richiesta.
Contrariamente a quanto ritiene la Giunta Rossi una delle cause principali della sovrappolazione dei cinghiali è da ricercarsi proprio nell’attività venatoria che ha determinato una loro diffusione incontrollata, attraverso l’introduzione di cinghiali non autoctoni per le battute di caccia, oltre a destrutturare la piramide delle classi di età, far perdere la sincronizzazione dell’estro, disgregare i branchi e aumentare la fecondità. Ma soprattutto non si può ritenere, come fa l’assessore Remaschi, che la caccia sia una forma di controllo dei cinghiali né, tentomeno, può rappresentarlo un’estensione del periodo di prelievo o la concessione del prelievo in aree protette.
Attualmente la legge regionale 3/1994 consente alle Province di autorizzare il foraggiamento a fini dissuasivi - "in deroga al divieto e per comprovate esigenze” - per tenere lontano i cinghiali dalle colture agricole e limitarne i danni. Ma studi recenti hanno dimostrato che il foraggiamento dissuasivo non ha alcun effetto di prevenzione e contenimento dei danni provocati all’agricoltura dall’eccessivo numero di cinghiali. Per questo chiediamo l’introduzione di un divieto specifico di foraggiamento a scopo dissuasivo quale forma di contenimento della proliferazione eccessiva dei cinghiali.
In parallelo chiediamo a Rossi di promuovere una normativa che preveda metodi non cruenti per il contenimento della proliferazione dei cinghiali, secondo le modalità indicate dall’ISPRA, e soprattutto una semplificazione delle modalità di accesso ai fondi regionali per il risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica e dall’attività venatoria
Giacomo Giannarelli
Enrico Cantone Consigliere Portavoce alla Regione Toscana
Andrea Quartini
Gabriele Bianchi