In Agosto è stata approvata in Commissione Urbanistica la Variante al Regolamento Urbanistico Portuale. Il prossimo 21 Agosto è prevista la discussione in Consiglio Comunale.
L'atto rappresenta un importantissimo provvedimento di govemo del territorio che "sarà determinante per il futuro dello sviluppo della città".
Chiediamo che il Consiglio Comunale valuti a fondo il contenuto del testo, perché sono passati otto anni da quando è stato annullato il precedente Regolamento Urbanistico Portuale e nel frattempo sono "nati" vari porti sulla costa ed ora, che sembra essere giunto il momento del riassetto della rada di Portoferraio, non si possono commettere errori.
In particolare non comprendiamo il motivo della limitazione di 25 mt alla massima lunghezza e 7 mt alla larghezza degli ormeggi all'interno del bacino portuale.
Occorre precisare che attualmente sono presenti all'interno del bacino cantieri posti barca fino a 35 mt e che nei porti "nati'" sulla costa sono stati fissati limiti massimi tra i 35 ed i 60 metri.
Va precisato che lo sviluppo portuale della rada di Portoferraio è stato concepito per sviluppare il lavoro del cantiere e della filiera della nautica seguendo le indicazioni del PIT.
Le imbarcazioni che utilizzeranno il Porto Cantieri saranno quindi la fonte primaria per il reperimento delle lavorazioni per il settore nautico elbano.
Non si comprende quindi il motivo di limitare l'attività già attualmente in essere. La limitazione causerebbe una inevitabile riduzione del potenziale occupazionale della città di Portoferraio.
Se la motivazione fosse di carattere ambientale riteniamo che per togliere o ridurre questa limitazione potrebbero essere inserite delle norme nel Regolamento del Porto mirate a ridurre la possibilità di inquinamento da parte dei motori delle imbarcazioni. Alcune esemplificazioni potrebbero essere: (i) l'obbligo della riduzione del normale limite massimo di velocità nell'ambito portuale, (ii) il divieto che i motori restino accesi se non per il solo stretto tempo indispensabile per la manovra di accosto e ancoraggio e (iii) l'obbligo che, se i motori dovessero essere mantenuti accesi per motivi diversi da quelli citati, i gas di scarico debbano essere convogliati in un aspiratore dotato di appositi filtri.
Ribadiamo, quindi, al Consiglio Comunale la richiesta di esaminare le norme anche sulla base del contenuto della presente e di eventualmente considerare un rinvio dell'approvazione che permetta un maggior tempo di analisi e riflessione per un documento cosi determinante per il futuro la città o di emendare le sopra citate limitazioni.
Distinti saluti.
ESAOM CESA S.p.A.
Il Presidente dott. Umberto Buzzoni