Un discreta partecipazione di cittadini, in questi tempi di 'politica dall' alto', per seguire ieri sera nel Municipio di Portoferraio, con attenzione e rispetto, il racconto dell'esperienza greca di questi mesi. Argiris Panagopoulos, rappresentante di Syriza in Italia, con la chiarezza del testimone diretto, ha raccontato dell' inesistente piano B di Varoufakis (col quale resta amicizia e stima, soprattutto per aver ammesso a Tsipras e Syriza che lui stesso non sapeva se avrebbe funzionato l'idea della moneta parallela che ne era la base), della logica feroce dei circoli finanziari tedeschi e francesi con gli ascari dei neoadepti UE dell'Est, volta a punire chi aveva osato porre la questione del debito, non certo ad 'aiutare' l' economia greca, cinicamente spolpata in questi anni dalla banche tedesche e francesi con la logica spietata degli interessi sul debito che generano altro debito in una spirale infinita, che può solo portare povertà e miseria alla popolazione.
Argiris ha anche rassicurato che la firma, obbligata, del memorandum, che pur ha consentito di strappare alcune decine di miliardi per investimenti, non significa applicazione alla lettera di quanto c'è scritto, poiché ogni singolo punto sarà declinato con il metro della progressività dei sacrifici (lotta agli sprechi e privilegi reali) nella salvaguardia degli elementi base di una vita dignitosa per tutti.
Questo nel quadro strategico della battaglia politica per la cancellazione di una parte del debito usuraio. E è qui che serve un' altra Europa, davvero federale, con una banca europea 'prestatrice di ultima istanza', altre istituzioni che trasformino radicalmente la logica da jungla finanziaria che è la cifra di questa Europa del capitale finanziario che dirige dall'esterno le economie dei pesi del sud e dell'est del continente, ovviamente pro domo sua.
Il grande merito di Tsipras, Syriza e del popolo greco, è stato proprio quello di gridare che il re era nudo e che la battaglia per un'Europa diversa, non più sottomessa all'austericidio, comincia ora e che non può essere vinta solo in Grecia.
Tommaso Fattori, capogruppo di SI' in Regione Toscana, (punto di riferimento del Forum Sociale Europeo e portavoce del Forum di Firenze nel 2002, fra I promotori dei vittoriosi referendum del 2011 contro la privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali e ambasciatore europeo della prima Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) giunta sul tavolo della Commissione) ha ricordato che fin da quegli anni venivano posti i temi di un'Europa diversa, sociale ed unita, ma è mancata fino ad ora in Italia la capacità politica di tradurli in programma unitario di governo; “sostuire il noi ai molti io“ della politica nostrana è per Fattori la precondizione.
Tra il populismo blayriano (economicamente non espansivo) di Renzi e quello ancora un po' troppo all' Uomo Qualunque di Casaleggio & Associati, una terza via italiana la Sinistra non l' ha ancora trovata: molti attori in campo, sia sociali che politici, ma nessun copione che distribuisca i ruoli, magari perchè sono troppi gli aspiranti al ruolo principale.
Questo potrebbe essere l' autunno buono, forse anche perchè , tra le nudità del re evidenziate da Syriza e dal popolo greco, c'è anche quella abbastanza oscena di partiti socialdemocratici come quello tedesco che han dimostrato, nella loro fedeltà all' ordoliberismo, di aver perso l'ultimo barlume di alterità, rendendosi così indisponibili per alleanze con le sinistre pragmatiche e di governo; In Grecia ne hanno fatto a meno, Forse Podemos anche in Italia.
cr