Un'altra seduta del consiglio comunale portoferraiese all'insegna del confronto duro: si ragionava dei rilievi mossi dalla Magistratura Contabile al bilancio consuntivo 2013 e la compagine di governo guidata da Mario Ferrari si e trovata - per cosi dire - non tra due, ma tra tre fuochi, rappresentati, in ordine:
- dalla stessa Corte dei Conti alla quale ha deciso di "resistere" non ottemperando agli aggiustamenti richiesti;
- dal Segretario Comunale che, al contrario, riteneva giustificati i rilievi della C.d.C. ed invitava i Consiglieri a votare diversamente rispetto alle indicazioni della Giunta;
- dai gruppi di minoranza del Consiglio che lamentavano di non aver avuto il tempo necessario per studiare gli ultimi incartamenti relativi alla vicenda discussa, essendo stato convocato - a loro parere - con immotivata urgenza il Consiglio, quando la seduta poteva tenersi entro il 17 Ottobre.
Con questi presupposti non poteva che registrarsi un clima di forte tensione - sottolineato dallo scontro tra gli Amministratori ed "loro" Segretario Generale - ed un epilogo del consiglio che vedeva, ancora una volta, le minoranze abbandonare l'aula per protesta dopo essere giunte - con il Consigliere Mazzei - a definire il Comune portoferraiese, come "una barca senza timone".
Il Sindaco al termine dei lavori, dopo che le sue proposte erano state approvate con il solo voto dei Consiglieri di maggioranza, ha dichiarato che la decisione assunta era "un atto dovuto" rivendicando la correttezza dell'operato della sua amministrazione, e ricordando di aver assunto una linea simile a quella tenuta da altri Enti della regione: "Come loro - ha concluso - faremo opposizione contro dei rilievi che riteniamo ingiusti".