«Rivendichiamo che nell’ambito della legge regionale di riforma della sanità toscana, l’Isola d’Elba sia riconosciuta come Zona distretto, perciò respingiamo la proposta di un solo ospedale a rete, articolato nei tre presidi di Piombino, Cecina e Portoferraio. Quando si affronta l’argomento della sanità all’Elba, infatti, è necessario considerare le caratteristiche specifiche e peculiari di un territorio insulare dove nel corso dell'anno il mare agitato impedisce ai traghetti e alle motovedette di viaggiare, oppure un temporale con forte vento, lampi e tuoni non permette all’elicottero di levarsi in volo. Questo dato di fatto, semplice e basilare, si riassume nello schema isolano/isolato. La Zona distretto è il livello locale di governo e rappresenta un’innovazione appropriata al fabbisogno sanitario di un territorio, soddisfatto da un insieme di risorse professionali aziendali, le zone-distretto rappresentano. La Zona distretto sarà assegnato un budget da utilizzare per il funzionamento di tutta l'attività sanitaria e sociale del territorio di competenza. Alla Zona distretto compete la valutazione dei bisogni sanitari e sociali della comunità e la definizione dei servizi necessari a soddisfarne i bisogni assistenziali, nonché un appropriato svolgimento dei percorsi assistenziali attivati dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, compresi i servizi gestiti direttamente dalla azienda Usl, l'attività di educazione sanitaria e di informazione all'utenza. All'interno della zona-distretto sono avviate le sperimentazioni del nuovo modello organizzativo rappresentato dalle unità di cure primarie. Conseguita la Zona distretto, e quindi ottenuti e consolidati tutti i servizi essenziali, ben venga la rotazione di pool dei medici e l’utilizzo di alcuni medici in rete con altri ospedali, cosa del resto già operativa».
Comitato 2.6