Uno degli esercizi dialettici più comuni nella politica è rappresentato dal qualunquismo che, generalmente, supplisce all’assenza di una originalità di idee che, al contrario, dovrebbe distinguere la migliore dialettica politica. Ed è proprio il qualunquismo (spesso stretto compagno del populismo) sembra essere l’espressione intellettuale dominante nella replica dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Quartini e Cantone al Sindaco di Portoferraio Mario Ferrari, che aveva semplicemente avuto l’ardire di ricordare ai suddetti grillini, come la stessa battaglia contro la declassificazione ospedale avvenuta l’anno scorso, legittimamente fatta propria e pubblicizzata dagli stessi rappresentanti del Movimento 5 Stelle, fosse già stata affrontata in Consiglio regionale, tramite un emendamento, presentato dal Consigliere regionale di Forza Italia, Stefano Mugnai, circa un anno fa.
Il Sindaco Ferrari ricordava anche come la volontà del Comune di Portoferraio di difendere l’ospedale cittadino dalla declassificazione fosse tale da indurlo a presentare ricorso al TAR, gesto estremamente importante quanto eclatante.
L’accusa che i grillini muovono al Sindaco Ferrari, reo a loro parere di intervenire più per consenso elettorale che per il vero raggiungimento degli obiettivi, è la quint’essenza del qualunquismo, ma anche dell’arroganza politica e deve essere fortemente rispedita ai mittenti.
I consiglieri Quartini e Cantone hanno dimostrato qualunquismo semplicemente perché, nell’intervento di Ferrari, non c’è traccia di alcun passaggio che comprovi tale vergognosa quanto pesante accusa. Un Sindaco che, insieme ad altri amministratori dell’isola, ha posto tra i propri prioritari obiettivi amministrativi, la tutela della salute dei propri cittadini, non fa campagna elettorale, ma semplicemente espleta il suo ruolo nella sua più alta accezione. Tutto il resto è arroganza politica di chi parla a vanvera, non conoscendo affatto la realtà locale, ma anche la storia personale ed amministrativa di un uomo e di un professionista che ha messo a disposizione la stragrande maggioranza del proprio tempo al servizio del prossimo.
La battaglia contro lo smantellamento della Sanità elbana, che già da molti anni ha visto e vede impegnati i precedenti e gli attuali amministratori di diversa collocazione politica, anche con iniziative eclatanti, non può e non deve essere terreno di scontro politico ed ideologico, come ha del resto dimostrato l’ampio schieramento politico trasversale a favore della campagna referendaria contro la iniqua legge di riordino della Sanità regionale partorita dal PD regionale.
Chiunque, nel suo rispettivo ruolo, porti un contributo ad una battaglia di civismo e di equità, ha diritto al rispetto, qualunque sia la sua idea e la sua carica.
E questa non è regola politica, ma principio universale di civiltà.
Gianluigi Palombi, responsabile provinciale Sanità, Forza Italia