A Legambiente Arcipelago Toscano stanno arrivando numerose segnalazioni sui lavori alla villa in cima a Capo Castello, nella frazione del Cavo, Comune di Rio Marina, all’estremità nord-orientale dell’Isola d’Elba, in zona archeologica e paesaggistica di grandissimo valore.
I lavori già in stato avanzato sembrano destinati ad innalzare di un piano una costruzione in un punto molto visibile, come si legge in una delle segnalazioni «2 piani fuori terra in un punto panoramico d'eccellenza sembrano già ora, a lavorio non ultimati, un pugno in un occhio».
Infatti, Capo Castello è il promontorio che si protende a Nord-Est verso il continente tra la spiaggia di Cala delle Alghe e quella del Frugoso. E’ sempre stata un’area di grande fascino, visto che ospita, o è meglio dire ospitava – come denunciò Legambiente ormai molti anni fa - una Villa Marittima romana che è stata, nel tempo, progressivamente occupata prima da costruzioni di residenti e successivamente da seconde case ecc. Fino alla fine del 1800 sulla sommità era presente una torre di avvistamento detta “Forte del Cavo”. Successivamente sulle mura del forte fu costruita una casetta di qualche decina di m2 che è passata di proprietà più volte.
Nel tempo la costruzione avrebbe avuto piccoli ampliamenti di volumi ma niente di importante rispetto alla costruzione originaria. Quello che si vede oggi è sia una completa ristrutturazione che un completo rifacimento del profilo di una costruzione in un’area delicatissima.
Il Sindaco di Rio Marina nei giorni scorsi ha finalmente annunciato progetti di valorizzazione culturale di Capo Castello, anche con la riscoperta di quel che resta della villa romana attraverso visite nelle aree messe a disposizione dei privati.
La possibilità di scoprire quello che rimane di una villa che era simile per complessità a quella della Grotte di Portoferraio è naturalmente una cosa ottima, che Legambiente chiedeva, quindi plaudiamo all’iniziativa del Comune di Rio Marina. Ma se questa valorizzazione comincia dall’ampliamento di una villa in uno dei promontori paesaggisticamente ed archeologicamente più delicati dell’Isola d’Elba non ci sembra si cominci bene.
Chiediamo quindi al Comune ed alla Soprintendenza di spiegare meglio il progetto di recupero e valorizzazione archeologica di Capo Castello e cosa questo comporti riguardo alla collaborazione dei proprietari delle varie ville che pare si siano resi disponibili.
Invitiamo Comune e Soprintendenza ad evitare che nell’area si realizzino altri interventi del genere, perché la valorizzazione e il recupero di un’area archeologica già ampiamente compromessa non può certo passare per l’ampliamento diffuso e la modifica strutturale delle moderne costruzioni esistenti.