E’ istruttivo evidenziare un esempio di decoro urbano accoppiato a spreco di denari pubblici, segnalandolo all’Assessore al Decoro Pubblico locale che se vorrà effettuare un sopraluogo sul posto avrà la mia piena disponibilità ad accompagnarlo.
Alla base della salita Napoleone, lato sinistro, si trova una piccola corte di epoca medicea, pavimentata con la nota pietra rosa ed accessibile anche alle auto, sulla quale si aprono gli ingressi di grandi fondi a volta di notevole bellezza, dei quali uno (CISSE) è stato ultimamente utilizzato per esposizioni di arte.
Sul fondo di questa corte, a destra, c’è un camminamento in trincea che affianca la base della terrazza De Laugier. Questo è l’accesso per un “ascensore esterno” ad un livello che collega la corte al piano superiore dove è l’ingresso dell’InformaGiovani, chiuso. E’ tutto vero, invito chi non crede a farci un giretto…. .
Prima istruttiva osservazione relativa al decoro urbano: questo angolo, certamente di validità storica, è una discarica a cielo aperto, osceno nella sua indecenza nonostante si veda spesso passare nei paraggi la polizia municipale che invito a prendere nota dello stato delle cose per segnalarlo a chi di competenza (ESA?) affinchè sia sanato lo sconcio. Perdinci, come si può non vedere, siamo in pieno centro storico a nemmeno 100 metri dalla sala del consiglio comunale!
Secondo importante insegnamento: vi è un ascensore completamente montato con la sua struttura, abbandonato da tempo nell’incuria e sporcizia. Questo impianto è costato molto quando è stato costruito (non da questa amministrazione, ma ciò non ha importanza al fine di queste considerazioni, come non ha importanza se fossero stati usati fondi europei) e sono evidentemente soldi buttati al vento, forse nemmeno è stato mai messo in servizio. Allora deve essere fatto un ragionamento: se l’ascensore è necessario, perché le amministrazioni succedutesi nel tempo (compresa l’attuale) non ne hanno curato la manutenzione abbandonandolo alla rovina? Se invece era stata frutto di una decisione sbagliata l’impianto dovrebbe essere demolito e smaltito. Infine se l’amministrazione in carica non avesse soldi né capacità organizzativa per rimetterlo in ordine (cosa che reputo impossibile visto lo stato in cui versa…) dovrebbe nuovamente essere demolito e scaricato dai cespiti. Farlo marcire così, facendo finta di nulla, è sicuramente la peggior scelta possibile: è la tragica politica dello “struzzo” che nasconde la testa sotto la sabbia!
E’ solo un esempio, tratto dalla realtà, da cui ogni amministrazione pubblica – inclusa l’attuale di Portoferraio - deve trarre un buon insegnamento: non deliberare mai di effettuare un investimento se non si ha la capacità o la consistenza finanziaria nei bilanci successivi per organizzarne e sostenerne il relativo “mantenimento in servizio” che molto spesso è la fase più onerosa e difficile. Questo è un principio basilare che vale per ogni tipo di investimento pubblico, che siano fortezze, fontane, piante, illuminazioni pubbliche, sale espositive multimediali, musei, fognature ecc.
Non ha significato invocare responsabilità di precedenti amministrazioni perché la catena della gestione cittadina deve essere coerente e continua negli anni. Lo esige il principio morale del rispetto nell'uso del denaro pubblico da qualsiasi fonte provenga.
Alberto Nannoni