Dopo aver letto con attenzione quanto è stato pubblicato dalla stampa locale nei giorni scorsi in merito alle dichiarazioni pubbliche rilasciate dal Sindaco De Santi ed in attesa di prendere visione del verbale della riunione del Consiglio comunale di Rio Elba del 18/12 u.s. con allegata la corposa relazione predisposta da un consulente privato, ritengo opportuno esprimere alcune preliminari considerazioni e cogliere l’occasione per rendere noto di aver dato incarico allo studio legale dell’avv. Giuseppe Avino di Milano al fine di verificare la sussistenza del reato di diffamazione e di procedere conseguentemente ad esporre formale querela. Ciò a tutela della mia immagine e di quella dei miei collaboratori per le gravi accuse rivolte alla mia Amministrazione in merito agli atti compiuti durante il periodo giugno 2009-maggio 2014. Di tutto questo il Sindaco De Santi dovrà rispondere nelle sedi legali opportune.
Entrando nel merito di alcuni aspetti e nel riservarmi di intervenire successivamente su altri, devo purtroppo registrare che si ripropone la vecchia questione del contributo di 999.000 euro concesso dalla Regione Toscana per la messa in sicurezza del bacino idraulico di Bagnaia, con la paradossale denuncia della “sparizione” di ben 591.000 euro che sarebbero stati destinati a non si sa bene cosa e perché. In ogni caso già nel settembre scorso, quando con enfasi mediatica questo problema fu sollevato, ebbi occasione di replicare al Sindaco indicando i capitoli di bilancio contenenti una disponibilità residua di 871.481,16 euro per la messa in sicurezza del fosso di Bagnaia al netto della somma di 127.518,84 euro utilizzati dalla precedente Amministrazione Schezzini per la costruzione della passerella. Ma evidentemente non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire o di chi non si rende conto di ciò che dice e scrive. Con santa pazienza e con non poca irritazione invito pertanto il sindaco e con lui i suoi solerti consulenti a leggere la determina n°71 del 14/4/2015 con la quale il Responsabile della gestione associata del Servizio finanziario ha quantificato le giacenze di cassa di somme vincolate (vale a dire destinate ad opere pubbliche) al 31 dicembre 2014 in euro 1.053.765,93 tra cui, guarda caso, esattamente 871.481,16 euro destinati ai lavori da eseguire nel bacino idraulico di Bagnaia. Se poi il Sindaco dovesse nutrire dubbi su quanto riportato in tale determina, può andare di persona dal Tesoriere Monte dei Paschi per accertarne la veridicità.
Quanto ai milioni richiesti a titolo di indennizzo da una società di Nisporto per l’esproprio e l’occupazione temporanea di terreni necessari per l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza del bacino idraulico, eseguiti in anni precedenti alla mia Amministrazione, devo chiarire che la quantificazione delle somme da riconoscere a titolo di indennità in base alla legge sugli espropri, fu indicata in circa 50.000 euro e non di più. La richiesta fatta dalla Società di un indennizzo di milioni apparve ed è manifestamente irragionevole, tant’è che la Magistratura, in primo grado, ha dato ragione al Comune.
Sui bilanci consuntivi predisposti dalla mia Amministrazione dal 2009 al 2013, così come su quelli precedenti, c’è da dire che sono stati tutti approvati con i pareri favorevoli della Responsabile dell’Ufficio ragioneria e del Revisore dei conti in carica. Ma c’è di più: i conti consuntivi, come è obbligo di legge, sono stati tutti trasmessi alla Corte dei Conti regionale che non li ha mai “bocciati”. Ha espresso talora qualche rilievo marginale, formulando suggerimenti o richieste di modifica non sostanziali, ma non ha mai avviato procedure per la dichiarazione di dissesto finanziario del Comune, così come il Sindaco ha con leggerezza ventilato, facendo intravedere un futuro di lacrime e sangue per i propri concittadini.
Mi resta un po’ difficile, dunque, accettare come verità assoluta quella rappresentata oggi dal consulente di un Centro studi privato di San Miniato e dal nuovo Revisore dei conti, stranamente coadiuvati, non da chi ha avuto la responsabilità del servizio finanziario da oltre 40 anni, come sarebbe stato logico ed opportuno, ma da una impiegata del Comune con qualifica esecutiva che non si è mai occupata di bilanci preventivi, né di conti consuntivi.
Certo, il Comune di Rio Elba, come la maggior parte dei comuni italiani, non gode di una tranquilla situazione finanziaria, anche in conseguenza dei tagli pesanti subiti dai trasferimenti statali, avvenuti in larga misura proprio durante il mio mandato di Sindaco. Ad una situazione sempre più difficile e complessa, la mia Amministrazione ha risposto con una scrupolosa revisione delle spese ordinarie, senza pregiudicare i servizi sociali e la qualità della vita dei cittadini, ed attuando soprattutto una rigorosa politica di lotta all’evasione della tassa dei rifiuti e dell’Ici che ha consentito di incassare diverse centinaia di migliaia di euro.
Ho l’impressione che il Sindaco, contrariamente a quello che pensava, deve essersi reso conto in ritardo delle difficoltà e degli ostacoli che si incontrano nell’amministrare un Comune. E deve anche aver capito che per questo non è in grado di mantenere tutte le promesse fatte in occasione dei molteplici incontri “conviviali” organizzati durante la sua campagna elettorale, creandosi l’alibi dei debiti pregressi e gettando fango sulle precedenti amministrazioni . Ma per quanto mi riguarda ha scelto la strada sbagliata, perché posso dire, anche a nome degli Assessori e dei Consiglieri comunali che mi hanno affiancato durante la mia esperienza di Sindaco, così come quasi tutto il personale dipendente, di aver svolto con totale impegno e dedizione il mio lavoro, nell’interesse esclusivo dei cittadini e nel rispetto rigoroso della legge.
Sarebbe bene, a questo punto, che l’architetto imprenditore De Santi dismettesse i panni del Tom Ponzi fiorentino in salsa riese, e cominciasse davvero a fare il Sindaco. Per il paese e per i suoi abitanti, che meritano altro.
Danilo Alessi