Successivamente all'invio dell'ultima nota del Sindaco di Rio nell'Elba Arch. Claudio De Santi ancora in merito alle vicissitudini finanziarie patite dall'Amministrazione Comunale riese, come avevamo suggerito, il Servizio Comunicazione dell'Ente ha fornito un link, che potrà dare modo ai lettori interessati di approfondire la vicenda consultando, in versione integrale, i documenti ai quali il Primo Cittadino di Rio Elba faceva riferimento nella stesura del suo comunicato, che è già in pubblicazione con il titolo ""RIO ELBA: LE POLEMICHE SI FANNO ROVENTI. "QUERELATEMI PURE" SCRIVE DE SANTI"".
Il link ai citati documenti è in seguente: http://www.comune.rionellelba.li.it/index.php?view=cmsdoc&id=182&option=com_cmsdoc&Itemid=9030&lang=it
Ma poche ore dopo De Santi anche il suo predecessore Danilo Alessi ha, a sua volta, inviato una "puntualizzazione" sugli stessi argomenti il cui testo integrale riportiamo qui di seguito:
Non è mia intenzione fare uno stucchevole ping pong mediatico con l’architetto De Santi, il quale pare sentirsi sempre più a suo agio nei panni dell’investigatore che in quello di Sindaco. Ad alcune mie prime precisazioni in riscontro alla inusitata violenza delle sue dichiarazioni pubbliche, si è ripetuta la solita litania dei finanziamenti scomparsi senza dire dove e perché, mentre per comodità polemica non si fa cenno ai vincoli imposti dal patto di stabilità che ha impedito negli ultimi anni la esecuzione di lavori, seppure coperti da finanziamenti, come è stato per il progetto di Bagnaia. In ogni caso, visto che non ne ho avuto risposta, il Sindaco si è accertato personalmente o mediante il nuovo revisore dei conti se alla giacenza di cassa della Tesoreria del Monte dei Paschi, così come si evince dalla determina n° 117 del 31/12/2014, risulta la somma di 871.481,16 euro destinati alla messa in sicurezza del fosso di Bagnaia?
Per quanto riguarda la regolarità dei bilanci approvati negli ultimi quindici anni ci si affida ad alcuni “esperti” dell’ultima ora squalificando le competenze e le professionalità di tutti coloro, dipendenti e non, che nel corso di quindici anni li hanno redatti, gestiti e approvati, compresa la Corte dei Conti. Nel merito, comunque saremo in grado di esprimere meglio il nostro giudizio quando l’esimio architetto ci fornirà in cartaceo tutta la documentazione formalmente richiesta il 21/12 u.s., e non solo quella che furbescamente ritiene utile alla sua causa. Certo che non potrà passare sotto silenzio quanto è stato detto e scritto in merito al presunto occultamento di documenti d’ufficio, al rilascio di illegittime concessioni edilizie, all’uso improprio di finanziamenti pubblici, alle irregolarità compiute nella gestione dei progetti per la realizzazione di opere pubbliche, con particolare riferimento ai fossi di Bagnaia e di Nisporto. Di tutto questo e anche di altro, l’architetto De Santi fa bene ad attivare il suo avvocato di Firenze per difendersi dall’eventuale sussistenza o meno del reato di diffamazione.
Danilo Alessi