Non mi appassiona la discussione sul costo dei traghetti per l’Elba, né la proposta di spostare in inverno il traghetto Bellini da Rio Marina a Portoferraio, sostituendolo con il mini mezzo-veloce, per poi rimetterlo sulla linea di Rio Marina in estate. Mi pare invece importante un traghetto che garantisca la continuità territoriale fra l’Isola e la Costa, vale a dire in grado di viaggiare e attraccare con ogni mare e ogni vento.
Nei giorni scorsi mi ha scritto Filippo Boreali: “Forse oggi c'è giustamente più prudenza da parte dei comandanti delle navi rispetto agli anni del Pola, del Porto Azzurro e del Portoferraio. Dico questo perché a me pare che partissero con qualsiasi mare e vento”. A lui ho risposto: “Forse è colpa dei traghetti che sono belli e fanno figura, tuttavia pescano poco e sono molto alti. In breve, sono come barche a vela senza deriva".
La proposta è stata poi ripresa dal Comitato 2.6 e riportata dalla stampa locale. Purtroppo le istituzioni elbane tacciono! Eppure l’Isola Isolata della scorsa settimana ha creato problemi nelle scuole, nell’ospedale, al trasporto e quindi all’approvvigionamento delle merci, dei generi alimentari e di prima necessità, dei giornali. Nella sanità questo isolamento poteva portare gravi problemi che fortunatamente si nono limitati alle liste d’attesa saltate. Insomma, la prima rivendicazione deve essere una nave in grado di viaggiare e attraccare con ogni mare e ogni vento.
Lorenzo Marchetti