Sul contributo di sbarco il ragionamento di Paolo Gasparri, e del tributarista che cita, è puramente teorico, in quanto non è concretamente possibile darvi applicazione, e ne spiego le ragioni: la norme prevede che il contributo di sbarco sia alternativo all'imposta di soggiorno. Ciò significa che si tassa lo sbarco anziché il pernottamento.
Come potrebbero Portoferraio e Rio Marina garantire questa alternatività per i passeggeri diretti verso altri Comuni?
Dubito fortemente che possa essere legittimo incidere il turista/contribuente due volte, proprio stando alla lettera della norma.
Oppure bisognerebbe che il vettore, che riscuote il balzello, potesse discriminare a seconda della destinazione ultima del passeggero, ma come? Uno può ben decidere di venire all'Elba senza prenotazione, per cercarsi l'alloggio sul posto. E può pure decidere di cambiare struttura, se non si trova bene, magari solo cambiando sponda di un fosso (che a Bagnaia significherebbe cambiare Comune e quindi - in senso lato - regime "fiscale").
Renato de Michieli Vitturi