MARCIANA LA TARI PIU CARA DITALIA
di Romano Bartoloni
Una della Tari (tassa raccolta rifiuti) più care dItalia, se non addirittura la più cara, si paga a Marciana e nei suoi borghi della costa occidentale dellElba. In cambio impone un Porta a Porta pasticciato e costato salato.
Secondo il rapporto Green book di Utilitalia, realizzato in collaborazione con la Cassa depositi e prestiti, la tassa raggiunge mediamente i 215 euro lanno per una famiglia tipo (3 componenti) in un Comune sotto i 50mila abitanti, ma se vive in una città con oltre 200mila residenti quella famiglia tipo sborsa 321 euro lanno. Per non far torto a nessuno, rivelo i miei conti di proprietario di seconda casa a Poggio di Marciana, che produce spazzatura massimo per due mesi nel periodo estivo: 267 euro per unabitazione di 40mq con un solo componente contro i 230,34 per 80 mq a Roma dove risiedo tutto lanno. E quasi la metà dei tartassati 2mila contribuenti frequenta lisola solo destate.
La tassa marcianese, già su livelli superiori alla media negli scorsi anni senza il Porta a Porta, è cresciuta di colpo in forma esponenziale aggirandosi intorno a un aumento del 30%, anche se molti sostengono assai di più. Perché? Perché i disservizi e i disagi provocati da un fallimentare esperimento in una località che non ne ha lidoneità (verdetto dellAto toscana ente pianificatore) per le sue caratteristiche, urbanistiche, ambientali, sociali e turistiche, hanno richiesto interventi straordinari realizzati a caro prezzo. E balzata a 2milioni di euro una spesa contenuta nel passato intorno a 1milione e mezzo. A nulla erano valse le denunce al Prefetto di Livorno e la raccolta di firme di protesta. Oggi sono solo speciose le obiezioni sollevate dufficio nel tentativo di salvare il salvabile di unimpresa totalmente sbagliata e mal sopportata dalla popolazione.
Da tempo, lAto, peraltro composto dagli stessi Comuni elbani, sollecita un regolamento uniforme di raccolta differenziata per tutta lisola, valorizzando LEsa, lelbana servizi ambientali che ha il compito materiale della raccolta e che oggi svolge a costoso rimorchio dei capricciosi criteri di organizzazione di ciascuno degli 8 Municipi isolani. Rigettata lidea del Comune unico, in alto mare le ipotesi di consorzio intercomunale, si va avanti ognuno coltivando il proprio orticello, ignorando o fingendo di ignorare che leconomia elbana non produce risorse per una propria vita autonoma e che il turismo non è una varabile occasionale di benessere.
Romano Bartoloni