Capoliveri si accinge a cambiare il proprio statuto, è previsto all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale che si terrà il 14 settembre alle ore 17:00.
Lo Statuto Comunale è in pratica la “Costituzione” del nostro Comune. Contiene la descrizione degli organi che compongono l’amministrazione comunale, i suoi regolamenti di massima, gli strumenti economici, politici e decisionali da utilizzare, le linee guida del Comune e i rapporti con i cittadini.
A Capoliveri è in fase di elaborazione il nuovo Statuto Comunale (quello vecchio non recepisce più le nuove disposizioni regionali). Dovrebbe l'occasione per la cittadinanza e le associazioni di esprimersi di contribuire, diventare un momento di dibattito tra tutti coloro che amano il nostro paese e ne fanno parte, visto che li riguarda e li riguarderà per molti anni in prima persona, invece nessuno ne sa niente a parte un gruppetto di “addetti ai lavori”, che si guardano bene di allargare la cerchia.
Ma perché è importante lo Statuto? e perché non si partecipano le eventuali modifiche con la cittadinanza?
Ecco un probabile perché, La struttura politica dei Comuni sotto i 15000 abitanti è sicuramente quella meno democratica all’interno dello Stato Italiano. E’ stata pensata per garantire sempre e comunque la “governabilità” del Comune, ma a scapito della rappresentazione equilibrata delle varie componenti politiche presenti. Chi nelle elezioni conquista un voto più degli altri detiene di gran lunga la maggioranza assoluta dei seggi e può fare il bello e cattivo tempo infischiandosene di tutte le opposizioni. La maggior parte delle decisioni prese dalla Giunta Comunale (formata solo da chi ha “vinto” le elezioni), vengono a conoscenza delle minoranze addirittura dopo la loro approvazione. Non vi è dibattito, discussione ne spiegazione preventiva, ecco il perché di questo mio intervento a mezzo stampa.
In pratica, se non commette reati, la maggioranza detiene il potere assoluto e insindacabile per cinque anni, indipendentemente da tutto e da tutti (la frase “abbiamo vinto noi e facciamo quello che vogliamo” è un classico ricorrente, basta frequentare i consigli comunali).
Che cosa possono fare i cittadini durante i cinque anni della “legislatura”? Assolutamente niente. Non è previsto alcuno strumento che possa “costringere” la Giunta ad adottare decisioni prese anche dal 100% dei cittadini del comune. E’ una cambiale in bianco senza possibilità di appello, a tal proposito vorrei citare come esempio la Piazza Matteotti , che è stata restaurata modificandone struttura e aspetto, senza che ne opposizione ne cittadinanza potesse esprimersi in merito.
Non c’è solo la questione della democrazia diretta che si può e si deve introdurre nello Statuto. Vi è tutta una serie di altre questioni fondamentali. Per ovvie ragioni di spazio non possono essere elencate in questo scritto.
Vorrei concludere con un appello ai Capoliveresi di seguire di più la vita politica di Capoliveri perché la democrazia è partecipazione. Fino a quando i cittadini lasceranno decidere altri sulla loro pelle, la qualità della vita (quella che si misura in servizi, in convivenza civile, in salute pubblica, in solidarietà sociale e riduzione delle disuguaglianze…non quella misurata in SUV, telefonini, cemento, mega-centri commerciali e scalata sociale) non potrà che ridursi.
Capogruppo lista Liberi
Fausto Martorella