“Osservando l'evolversi delle diatribe amministrative in tutta la provincia di Livorno, dove l'Isola d'Elba spicca in puerile negatività, si potrebbero scrivere decine e decine di copioni per commedie comiche, purtroppo invece questa assoluta inadeguatezza amministrativa sta distruggendo un tessuto economico e sociale già fragile di suo”: a esprimere questo giudizio è il vicepresidente provinciale della Cna, l’elbano Maurizio Serini che aggiunge: “abbiamo aspettato quasi due anni per poter giudicare obbiettivamente i risultati delle nuove amministrazioni, e adesso siamo all'inevitabile resoconto.
Gli otto comuni elbani scampati all'accorpamento proposto, tramite referendum dalle Associazioni di Categoria, stanno tristemente dimostrando quanto avevamo ragione, il tutto accentuato dall'impoverimento medio della qualità degli amministratori entrati in carica dalla ultima tornata elettorale, per molti zero capacità progettuale, zero conoscenza della macchina amministrativa, zero conoscenze delle leggi, zero interesse del cittadino e un pessimo concetto della cosa pubblica.
Tutto questo si traduce in uno tsunami che travolgerà tutti, colpevoli e non, e questo lascerà un marchio indelebile sui responsabili di questo periodo amministrativo: per quanto ci riguarda il tempo degli sconti è finito e da adesso il richiamo dettato dall'inefficienza e dall'inadeguatezza non potrà che essere puntuale e dove si rendesse necessario verrà ricercato l'intervento di tutti gli enti ed organi preposti ad intervenire su ogni specifico caso.
Apprezziamo – continua Serini - i timidi tentativi di fare qualche passo in avanti sulla semplificazione istituzionale del territorio, ma francamente non è risolutiva, e in questo caso il detto “poco è meglio di niente” decisamente non vale; occorre il coraggio di abbandonare un percorso deleterio e dannoso per intraprendere una nuova strada che passa da prese di coscienza importanti, da valutazioni sulle possibilità di sviluppo di un territorio ricco di potenzialità ma povero di contenuti, che tengano conto di una crescita indispensabile, e per crescita intendiamo culturale, economica e di rappresentanza, esattamente in quest'ordine.
Ma tornando al triste stato attuale, ci dovremo occupare di molte tematiche: il non lavoro svolto da molte amministrazioni, l'ormai ridicola situazione della gestione associata, il piano dei porti, le partecipate, i trasporti, i progetti comprensoriali, il ciclo dei rifiuti, una nuova sanità che sia un'eccellenza e non un problema, una vera integrazione del Parco Nazionale nella vita dell'isola, il tutto nel rispetto delle parti e degli enti che hanno specifici indirizzi e doveri ma con una visione di insieme unitaria. Nonostante l'attuale situazione – conclude il vicepresidente provinciale della Cna - siamo convinti che possiamo fare ancora molto, ma solo se chi palesemente è inadeguato al proprio compito fa un passo indietro, magari colto da un sussulto di dignità, e tutti gli altri si rimettono in gioco per uno scopo comune nella consapevolezza che il bene del singolo non produce niente... neanche per se stesso.
E pensare che questo territorio, così fortunato se fosse anche bravo potrebbe dettare l'agenda politica-economica della costa, chiaramente con tutti gli oneri e gli onori”.