“Buona la prima” per Sinistra Italiana (SI) all’Isola d’Elba. In un periodo in cui la sfiducia della popolazione nei confronti delle forze politiche risulta crescente, è stato un bel segnale per gli organizzatori, trovarsi i fronte alla sala consiliare portoferraiese discretamente affollata, nonostante i tempi stretti in cui si è preparato il varo ufficiale isolano del nuovo soggetto politico, e la concomitanza con altre iniziative.
Un’affluenza che testimonia la voglia e la necessità di sinistra, specchio locale di un fermento che cresce (nella disattenzione di una informazione, ad essere buoni, “distratta”) a livello nazionale.
Riorganizzarsi è la prima delle parole d’ordine passata per l’assemblea portoferraiese, per parlare alla gente vera, non snobbando i nuovi mezzi di comunicazione, ma cercando di favorire il confronto vero anche “fisico” tra le persone, tra quella larga fetta di popolazione che la deriva centrista del PD ha lasciato orfana di rappresentanza.
Riorganizzarsi in semplicità e concretezza enucleando pochi e decisivi punti su cui sviluppare l’azione politica: tra i quali la difesa della Costituzione, della legalità e dell’ambiente, la politica dell’occupazione, la solidarietà sociale non esercitata con populisti assegni a pioggia, ma con interventi mirati sui bisogni reali delle persone, e volti - ove possibile - a potenziare le capacità degli individui di inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro.
Rottamare per SI è un termine becero e volgare (quando si riferisce ad esseri umani) e se indubbiamente c’è bisogno di attori e facce nuove in politica, è fuori di dubbio che la storia della democrazia, quella dei progressisti, i valori maturati, la tensione ideale di generazioni applicata alle conquiste della (vera) sinistra ed alla loro difesa, non possono essere cancellate dal colpo di spugna di un nuovismo acritico e spesso ignorante.
La politica pulita e seria, quella di cui il nostro paese ha un bisogno disperato, non è antipolitica e non si fa a colpi di slide, battute più o meno spiritose, slogan da imbonitori.
E per tornare alla concretezza due sono gli appuntamenti immediati per il rinnovato impegno di Sinistra Italiana: il primo è costituito dal referendum del 17 aprile sulle trivellazioni petrolifere dei nostri fondali (sì, nostri anche in senso stretto, visto che i petrolieri hanno messo gli occhi su un’area di oltre 400 Km2 prossima a Pianosa e Montecristo), il secondo sarà ancora un referendum, quello che vedrà SI impegnata nella difesa della Costituzione, contro il pasticcio istituzionale renziano, che, con il combinato disposto della nuova legge elettorale-monstre, potrebbe consegnare in teoria tutte le cariche pubbliche ad una formazione politica che appena superasse il 20% dei voti.