"Se verrà confermato l’orrore che sta emergendo circa l’arresto a Piombino dell’infermiera accusata di aver ucciso 13 pazienti del reparto rianimazione nell’ospedale locale, io mi metto solo nei panni dei familiari che avevano affidato fiduciosi un proprio congiunto al sistema sanitario regionale per poi scoprire che, anziché essere curato ed assistito, è stato letteralmente ucciso. A loro, e alle vittime, va il mio primo pensiero. E’ chiaro che un fatto simile rappresenta, se dimostrato, una macchia indelebile su una sanità, quella toscana, già fiaccata da numerose inchieste tra cui quella che ha coinvolto il chirurgo Paolo Macchiarini e quella sul crac della Asl di Massa Carrara. Serve trasparenza, per questo chiedo a Rossi di riferire al Consiglio ogni informazione di cui entrerà in possesso". Lo afferma il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (capogruppo di Forza Italia e coordinatore toscano del partito) che sulla vicenda piombinese ha presentato un’interrogazione urgente alla giunta regionale.
La sua posizione è chiara: "In Toscana gli organismi preposti al monitoraggio e al controllo finalizzati a prevenire situazioni di questo tipo già esistono – dichiara – ma vanno messi in condizione di lavorare a pieno regime e in assoluta libertà. E’ chiaro – prosegue – che una persona non fa una categoria. Sappiamo bene, per esperienza sia personale che riflessa, che la sanità toscana vive soprattutto della capacità e della generosità umana e professionale dei tanti medici, infermieri e oss che vi operano. Però fatti come quelli accaduti a Piombino, se provati, chiamano tutti ad una profonda riflessione".