“Ambulatori aperti 24 ore su 24, che liberano i pronto soccorso dal sovraccarico di lavoro. Centri pubblici territoriali dove ci si può sottoporre a screening di prevenzione e consultare specialisti. Poliambulatori con una équipe di medici di base che, collegati in rete, possono per esempio inviare in ospedale via web la cartella clinica del paziente che si deve ricoverare”, questo l'incipit di una intervista rilasciata al settimanale Left il 15 settembre scorso dal Ministro della Salute Renato Balduzzi, a cui segue l'impegno di farne “un modello di servizio medico territoriale da estendere in tutta Italia”.
Esattamente un mese prima, e cioè il 15 agosto scorso, l'Assessore alla salute regionale Luigi Marroni, intervistato da “l'Unità Toscana”, ha affermato che “tutta la riforma è costruita attorno al paziente: realizzeremo uno snellimento generale e parallelamente rafforzeremo la sanità sul territorio”.
Io credo che ciascuno di noi non possa che apprezzare e fare proprie simili dichiarazioni, sia perché provengono da così autorevoli rappresentanti istituzionali sia per l'indubbia ricaduta positiva che dovrebbero avere per i nostri territori.
Orbene, se le parole hanno un senso e se questo è l'indirizzo che ispira il nuovo sistema sanitario, come si conciliano tali affermazioni con i recenti provvedimenti dell'Asl livornese che hanno cancellato le sedi delle guardie mediche di Rio Marina e di Marina di Campo? Dove sta la coerenza fra la volontà di ampliare l'assistenza territoriale e la intollerabile soppressione delle sedi periferiche esistenti sull'Isola?
Ed è perlomeno pretestuoso l'argomento della “mancanza dei requisiti previsti dalle normative vigenti per l'accreditamento delle (suddette) strutture sanitarie”, visto che la L.R.51 risale al 2009 senza che a nessuno fino ad oggi sia venuto in mente di applicarla né all'Elba né, per quanto ne sappiamo, in altre zone della Toscana.
In ogni caso i cittadini elbani non possono accettare un così grave attentato alla loro salute, tra l'altro irrilevante e ingiustificabile anche dal punto di vista economico, senza reagire con forza e determinazione, così come hanno fatto nelle due manifestazioni di mercoledì scorso, impegnandosi ad intensificare l'azione se l'azienda non recedesse dal proprio intento.
Per questo credo che debbano essere immediatamente accolte le proposte avanzate dalla conferenza dei sindaci, affinché si soprassieda alla chiusura delle sedi, almeno fin quando non vi siano soluzioni alternative, e, nel contempo, venga fissata la data dell'incontro con l'assessore Marroni dove esaminare lo stato complessivo della sanità locale in merito agli impegni assunti a Firenze nell'ottobre dello scorso anno.
Danilo Alessi
Sindaco di Rio nell'Elba