«Sono fra coloro - scrive lo storico esponente del PD piaggese - che intervenendo al presidio davanti alla Guardia medica di Rio Marina, hanno sostenuto la necessità di un azzeramento dei vertici dell’Azienda Usl 6. Perché una proposta del genere? Era il 7 ottobre dello scorso anno quando più di 5mila persone manifestarono a Portoferraio per difendere la sanità dell'Isola.
«Sono fra coloro che intervenendo al presidio davanti alla Guardia medica di Rio Marina, hanno sostenuto la necessità di un azzeramento dei vertici dell’Azienda Usl 6. Perché una proposta del genere? Era il 7 ottobre dello scorso anno quando più di 5mila persone manifestarono a Portoferraio per difendere la sanità dell'Isola. Non chiedevamo la luna, volevamo semplicemente che in poche settimane il presidio ospedaliero elbano ritornasse alla normalità, insomma fosse ristabilito quello che dal 2009 stiamo perdendo pezzo dopo pezzo. I consiglieri regionali, presenti a quella manifestazione, sostennero come l’Asl 6 dovesse adottare con urgenza “quegli interventi indispensabili per il ripristino di un’assistenza sanitaria adeguata ai bisogni e ai diritti della comunità elbana”. Dopo undici mesi dobbiamo costatare che attendiamo ancora la nomina dei due ortopedici e del primario a medicina, e ora la goccia che ha fatto traboccare il vaso: l’accentramento su Portoferraio del servizio di continuità assistenziale con la cancellazione, di fatto, dei due punti di guardia medica di Rio Marina e Marina di Campo. Siamo di fronte a scelte prettamente amministrative che dipendono solo e soltanto dall’apparato direttivo, così come risulta anche pure dagli ultimi comunicati stampa: “L’Azienda Usl 6 in accordo con il Comitato aziendale per la medicina generale e il Responsabile della zona dell’Elba, ha deciso…”. Da questa fotografia si vede, in modo chiaro e nitido, una direzione aziendale che come ha detto solo pochi mesi fa il segretario del Pd di Livorno, “ha perso ogni spinta propulsiva” e pertanto merita essere azzerata».
Lorenzo Marchetti