C’è qualcosa che non funziona. Il diritto alla mobilità dei residenti elbani non può essere periodicamente messo in discussione o subordinato, per nove mesi l’ anno, ai pur legittimi interessi delle compagnie di navigazione.
Dovrebbe essere il contrario, anche perché gli accosti ( slots) che si concedono alle compagnie sono un bene pubblico al quale deve corrispondere un servizio pubblico adeguato, la ‘Continuità Territoriale, appunto, cioè il diritto a potersi spostare con le stesse modalità o quasi di un qualsiasi altro cittadino residente in Toscana o in Italia. La fine programmata delle corse della nave gialla e quella prossima di Blu Navy, dimezzando le compagnie presenti sulla tratta, rischiano di creare pesanti disservizi nel servizio di Trasporto Pubblico, - soprattutto nelle fasce del primo mattino e della sera,- un vulnus inaccettabile alle condizioni di vita di chi all’ Elba vive e lavora .
Da isolano a isolato il passo è breve ed è quello che va evitato.
Anche il Comune di Portoferraio, nei giorni scorsi, aveva chiesto al Presidente l’ Osservatorio per la Continuità Territoriale, di convocare al più presto tutti gli attori interessati per ridisegnare i nuovi orari a partire dalle nuova situazione ( prevedibile? ) di dimezzamento delle compagnie.
Ma il problema non è solo quello degli orari dei prossimi mesi, che pur andrà risolto urgentemente. Il problema è più di fondo, attiene ad una diversa regolamentazione della concessione degli slots. Non è infatti possibile mettere sullo stesso piano compagnie del ‘mordi e fuggi’ e compagnie che garantiscono invece una continuità annuale. Andrà quindi riformulato, in maniera giuridicamente corretta, ovviamente, un sistema che premi – in termini di accosti - chi garantisce un servizio 12 mesi su 12 ai cittadini elbani, in virtù della natura dall’ oggetto che si concede ( gli accosti, che sono appunto un bene pubblico).
Considerazione a margine, ma non troppo: alla prova dei fatti si dimostra astratto un sistema di concorrenza che porta le compagnie presenti ad essere 4 sulla carta quando, esaurito il momento di punta, ce ne ritroviamo solo una ( anche se con due nomi e due cda) .
Corre quindi l’ obbligo anche di una riflessione che porti a ragionare se ci convenga una ‘concorrenza’ formale tra diverse compagnie che livella verso l’ alto le tariffe senza per questo garantire piena continuità o piuttosto un sistema di ‘ messa a gara ‘ dove il pubbico ( la Regione in primo luogo) mette voce anche sulle tariffe ( troppo alte quelle per i residenti, e comunque da allargare a tutti almeno 6 mesi l’ anno se si vuole fare promozione turistica ) consentendo alla compagnia vincente l’ economia di scala tale da poter garantire, (assieme al Pubblico, visti i contributi dati a Toremar ) ad un tempo il diritto alla mobilità e tariffe più basse e modulabili.
Carlo Rizzoli
Assessore ala Mobilità
Comune di Portoferraio