Il presidente commissione Sviluppo economico a Palazzo Panciatichi commenta la legge in materia di concessioni demaniali marittime approvata nella seduta odierna
“Un provvedimento in grado di dare risposte ad un settore strategico per l’economia costiera e nello stesso tempo di qualificare la nostra offerta turistica sul territorio, conciliando la possibilità per gli imprenditori di fare investimenti con il perseguimento dell’interesse pubblico; un risultato importante, raggiunto grazie a un confronto costante e continuo con le rappresentanze del settore e le categorie e un lavoro di levigatura legislativa in commissione e in aula”. Così Gianni Anselmi, consigliere regionale Pd e presidente commissione Sviluppo economico, intervenuto in Consiglio regionale oggi nell’ambito della discussione sulla legge Disposizioni urgenti in materia di concessioni demaniali marittime, approvata dall’assemblea toscana.
“Siamo consapevoli di essere di fronte a una situazione delicata per chi lavora nel settore e abbiamo voluto mettere in campo uno strumento legislativo adeguato per affrontarla, non ideologico, volto a tutelare le diverse esigenze. – prosegue Anselmi – Siamo tutti in attesa della sentenza della corte europea, intanto vogliamo dare la possibilità a imprese già titolari di concessione di non rischiare di capitolare sotto la mannaia della Bolkestein e nello stesso tempo puntiamo a favorire la riqualificazione ambientale e turistica della nostra zona costiera, anche incoraggiando forme di sinergia tra pubblico e privato in grado di innalzare la qualità dell’offerta”.
Secondo il provvedimento approvato infatti, le imprese balneari, comprese quelle insediate in ambiti già oggetto di concessione, potranno chiedere il rilascio di una nuova concessione da 6 a 20 anni ai sensi della legge 400/1993 proponendo un piano di investimenti che sarà sottoposto a procedura comparativa a tutela del principio della concorrenza e della libertà di stabilimento che l'Unione Europea intende affermare. Gli investimenti potranno includere interventi di riqualificazione ambientale, paesaggistica e infrastrutturale del contesto costiero nel quale le imprese operano, in coerenza con gli indirizzi del PIT e con gli strumenti urbanistici comunali.
“Con tale provvedimento dunque, senza ribadire posizioni di rendita, si introduce il principio di valutazione comparativa tra i progetti sugli ambiti già assegnati in concessione e gli eventuali candidati all'acquisizione della concessione: si punta sia a tutelare il principio di concorrenza che a garantire le imprese che cercano di fare interventi migliorativi”, conclude Anselmi.