Dopo 5 ore di incalzante discussione, ieri è stato approvato, con maggioranza spesso in difesa e in sede di votazione in formazione ridotta, il bilancio di previsione 2016 e consuntivo 2015.
Si potrebbe più propriamente dire che si è trattato di una presentazione delle linee di bilancio, come anche ha ammesso lo stesso sindaco nella sua relazione introduttiva, perché, nonostante il notevole ritardo rispetto ai termini di legge (30 aprile) non sono state rispettate le doverose norme di informazione ai consiglieri ( e magari della cittadinanza).
Mancava anche il parere del sindaco revisore, chiamato obbligatoriamente per legge a verificare la congruità delle cifre e ad esprimersi nel merito.
Inoltre, a dimostrazione della difficoltà della attuale amministrazione a gestire i processi ordinari e democratici, il consiglio ha avuto luogo in seconda convocazione, lasciando andare deserta la seduta convocata il giorno prima per racimolare un po' di tempo in più.
Tutto questo non è servito in ogni caso a risolvere le numerose contraddizioni che ieri sono stati messe in evidenza grazie alla tenacia dei consiglieri di minoranza, ma sopratutto di Nadia Mazzei che, con capacità e competenza ha incalzato il sindaco e la struttura, mettendo a nudo le incongruenze sin dalla mancanza di documentazione, ma soprattutto della conoscenza doverosa e obbligatoria, che almeno i proponenti avrebbero dovuto avere, dei documenti che venivano portati in approvazione , così rilevanti per la vita della amministrazione.
Non basta qualche foto a colori, non bastano le frasi fatte sulla trasparenza ( dove, quando?) , non bastano schemi predisposti da esterni o scopiazzati da altri documenti per rendere accettabile e presentabile un bilancio in cui si afferma che gode di solidità finanziaria e qualche paragrafo dopo, giusto per rimarcare la solita manfrina (che non ha avuto ancora riscontri oggettivi, certi e dimostrati) che si è in una grave situazione finanziaria e che occorre un risanamento.
Con ieri è finita la fase del racconto.
Alla prima prova vera dopo le grandi scoppiettanti ma fumose esternazioni del dicembre, è apparso chiaro che ancora non si è compreso davvero cosa significhi amministrare una comunità complessa fatta di persone, territorio, ambiente, servizi, storia, cultura, tradizioni.
Il primo anno è stata giocata la carta della gestione associata.
Ma non, come sarebbe stato naturale, con Rio Marina, e che avrebbe nel caso portato nel tempo ad un processo di riunificazione tra le due amministrazioni, che hanno già insieme servizi importanti come quello scolastico.
Si è scelto Capoliveri, distante fisicamente, ma più facile politicamente per la uguale provenienza politica.
Tuttavia l' attuale gestione associata non è nei fatti servita a migliorare le performance della struttura amministrativa riese, ma solo ad impoverirla.
I nostri dipendenti sono tutti al seguito di dirigenti o responsabili dell' altro comune.
Come se fino al 2014 non avessero saputo in nessun modo svolgere i loro compiti.
Questo atteggiamento mortificante delle professionalità interne è una delle grandi contraddizioni della attuale compagine riese.
Si vanta di essere a favore del paese e esclude da tutti momenti decisori il personale interno.
Ha promesso in campagna elettorale di valorizzare le professionalità e le aziende locali e se si va a verificare incarichi e consulenze, quelli a elbani si contano sulla punta delle dita.
Ogni richiesta locale è mortificata dalla medesima risposta : i soldi son finiti.
In ogni caso il consiglio comunale di ieri ha dimostrato che se incalzati, sia il sindaco che la struttura, perdono di lucidità e non hanno piena contezza e consapevolezza di cosa propongono di approvare.
Nella relazione, letta dal sindaco in consiglio e oggi pubblicata si legge:
"Una situazione chiara e trasparente in termini di equilibri di bilancio soprattutto di parte corrente permette oggi di rilevare che le risorse correnti riferite ai primi tre titoli di bilancio al regime sono di circa 2,2/ milioni e quindi molto al di sotto di quanto si prevedeva con particolari artifizi contabili in passato che riesce a garantire gli equilibri di bilancio per fare fronte alle spese consolidate , fisse ed inderogabili "
Dobbiamo notare prima di tutto che forse, prima di pubblicare, sarebbe stato meglio togliere errori e ripetizioni, ma soprattutto eliminare le affermazioni non vere.
Se i bilanci pubblici da sempre devono essere in pareggio, noi abbiamo sempre fatto con quello che avevamo, senza ricorrere ad artifici.
Al tempo dallo Stato si riceveva contributi per far fronte alle spese ordinarie.
Dal 2014, il sindaco omette faziosamente di dire che lo stato trattiene direttamente sul pagamento IMU una quota considerevole, e che, solo per questo, c' è stata una contrazione sulle entrate.
Un solo dato può bastare a chiarire questo concetto politico e tecnico:
Incasso imu
2013 €1.696.282 di cui al fondo solidarietà per lo Stato € 36.567
2014 € 1.004.002 di cui al fondo solidarietà per lo Stato € 478.072
Sono queste le cifre, non solo verosimili ma vere.
Le verità accomodate si possono anche raccontare , ma poi non bisogna stupirsi se qualcuno non si accontenta e si documenta.
Questo ci preoccupa e dovrebbe preoccupare sia i riesi, ma soprattutto gli enti tenuti alla verifica di questi atti.
Per concludere la relazione del sindaco non entra nel merito di nessun opera pubblica, non si impegna ancora per la riapertura della scuola, non si impegna per sistemare il cimitero.
Aspetteremo la prossima volta !
Attendiamo anche di conoscere la relazione , obbligatoria, del revisore, che doveva ieri essere allegata alla delibera di approvazione e che sembra ancora mancante.
Sarà interessante leggerla e contiamo che il sindaco, che si erge sempre a paladino dellla trasparenza del suo operato, la renda pubblica immediatamente.
Per tutto il resto confermiamo le preoccupazioni per il nostro paese.
Speriamo che la minoranza continui ad esprimere con la stessa energia, le competenze, la grinta e le capacità dimostrate, non accettando supinamente le affermazioni propinate, ma incalzando la maggioranza e mettendo a nudo le molteplici incongruenze e superficialità che sin dall' inizio hanno contraddistinto il loro operato.
Catalina, Luigi, Simonetta