La nostra opposizione non potrà che guardare al futuro di Rio. Un futuro tutto da conquistare, ma ancora pieno di incertezze che ne minano la sopravvivenza e la riuscita: ancora pesa la crisi economica, turistica, la mancanza di lavoro e la precarietà sui giovani, sulle poche attività commerciali e artigianali; a questo si aggiunge il venir meno del ruolo di sostegno e di incentivazione del Comune, minato dalla carenza di risorse finanziarie, di personale e di mezzi e strumenti adeguati. I piccoli comuni e Rio, insieme ad altri dell'isola, rientra in questa categoria e in questa situazione, rischiando di soccombere e di perdere la loro sovranità se non si organizzano in forme adeguate di collaborazione istituzionale. Ci sono comunque nella comunità riese forze e volontà per resistere e rimboccarsi le maniche per ritrovare la via dello sviluppo e della rinascita, dall'associazionismo, al volontariato, a cittadini volenterosi, a categorie commerciali e d'impresa. Non servono richiami al passato che rischiano di riprodurre vecchie contrapposizioni e divisioni, inutili per il Paese e per il suo futuro. Noi abbiamo compreso il messaggio di cambiamento scaturito nelle ultime consultazioni elettorali, anche se si è riversato sul cavallo sbagliato. L'attuale Sindaco e la sua maggioranza hanno tradito le speranze di cambiamento suscitate e si sono caratterizzati, in questi tre anni, per continuare e riesumare la via "giudiziaria al cambiamento" avviata dalle precedenti forze di opposizione, per alimentare campagne diffamatorie da parte dei propri supporter e azioni punitive e vendicative nei confronti delle precedenti esperienze amministrative, trascurando gli interessi fondamentali della comunità e la pur necessaria azione di riequilibrio finanziario a fronte dell'indebolimento delle entrate. Lo dimostra la poca serietà dimostrata in occasione del Bilancio comunale di previsione 2016 e del Rendiconto 2015, peraltro atti mancanti di allegati e pareri del Revisore conti, presentati in ritardo e senza consentire ai consiglieri di minoranza di disporne per conoscenza nei tempi dovuti. Non accompagnando questi atti da un preventivo confronto con la comunità riese, ne fornendo un quadro di obbiettivi e interventi prioritari sulle questioni più urgenti.
Per vincere questa sfida e ridare fiducia in una prospettiva di sviluppo al Paese c'è bisogno di una nuova classe dirigente, che ami il Paese, che creda nelle sue potenzialità; c'è bisogno di riorganizzare un insieme di volontà positive, persone volenterose, che abbiano a cuore gli interessi della comunità, non personali o familiari. Questo è il compito principale per chi vuol fare una politica seria e responsabile per il Paese, che ridia fiducia a chi oggi non c'è l'ha e si rifugia nel disimpegno del "sono tutti uguali" e nell'astensione. Noi lavoriamo e lavoreremo per questo obbiettivo disponibili al confronto con tutti coloro che hanno a cuore il Paese.
PD - Circolo Berlinguer Rio Elba