La lettera aperta del cittadino Yuri Tiberto, nata dopo una piccola caduta di stile sul Social Network Facebook, merita di essere letta con attenzione e allo stesso tempo impegna in una risposta, spero comprensibile, che fughi ogni preoccupazione e chiarisca le lacune che emergono.
Volendo sintetizzare il contenuto della stessa si potrebbe dire che il Tiberto “contesta” 3 aspetti fondamentali del progetto “Vivere il Mare”:
1. la preparazione scientifica degli studiosi,
2. l’efficacia del progetto,
3. i costi.
Sulla preparazione e la formazione degli studiosi penso ci sia poco da discutere. Essendo a conoscenza degli studi effettuati da docenti dell’Università di Pisa su barriere “reef” artificiali già conclusi nel 2012 in zone come Sabaudia e Terracina (Mar Tirreno), l’Amministrazione ha dato seguito a un’opportunità che può concretizzarsi grazie a questa nuova tecnologia.
Il progetto, a cura del Dott. Beltrami, prevede nel quadro economico una somma dedicata proprio al monitoraggio dell’efficacia dell’opera che sarà cura dell’Amministrazione affidare a soggetto terzo a garanzia di imparzialità e per una durata minima di 5 anni.
Per quanto concerne tutti gli aspetti di carattere tecnico-scentifico sarà cura dell’Amministrazione organizzare un incontro pubblico con l’Università di Pisa nella persona del Prof. Paolo Berni, persona di fiducia di questa Amministrazione nel settore di competenza della Biologia Marina e di cui il curriculm parla da solo.
Sui costi dell’opera giova ricordare che la stessa Unione Europea ha stanziato moltissime risorse sul comparto FEAM (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) ritenendo tali investimenti fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente marino. Non sfruttare questa enorme opportunità, con finanziamenti a copertura del 100%, sarebbe quantomeno da sciocchi e miopi.
Per quanto riguarda la spiegazione tecnica non voglio certo ergermi ad esperto quale non sono. Semmai sarà la viva voce del Prof. Berni a chiarire tutti gli aspetti scientifici dell’opera. Cosa può esserci di meglio di una voce imparziale, preparata e sopra le parti per sviluppare un confronto basato su dati oggettivi e certi?
Seguirà quindi un incontro pubblico dove tutti gli interessati potranno liberamente fare domande e chiedere qualsiasi informazioni inerente il progetto “Vivere il Mare”.