La vicenda campese presenta indubbiamente più chiavi di lettura. La prima è senz'altro politica. Il Lambardi, già segretario elbano e vice coordinatore del PD della Federazione Val di Cornia Elba, ha costruito la sua lista, consapevole che la sinistra non avessi probabilmente i numeri sufficienti per governare Campo nell’Elba, con l'appoggio di un gruppo di centro destra. Questo atipico rassemblement aveva permesso alla lista dell’attuale Sindaco di vincere le elezioni. Tuttavia, successivamente, lo stesso aveva posto in essere una strategia atta a ridimensionare fortemente la compagine di centro destra, prima esautorando il Vice Sindaco ed Assessore al Bilancio Giancarlo Galli, sostituendolo con il fido De Rosas (segretario locale e membro della Federazione PD) e successivamente emarginando gli assessori di altra area, fino a costringendoli ad inevitabili dimissioni. In una sorta di rivisitazione di 10 piccoli indiani in salsa campese, questi pochi anni di governo hanno visto le dimissioni di ben quattro assessori (Spinetti, Danesi, Scotto di Sandolo e Mazzei) evidentemente rei di non allinearsi ai diktat del Sindaco e del Partito Democratico. Il Lambardi parla adesso di tradimento, spostando in maniera strumentale l’attenzione su aspetti personali. Nessuna vicenda personale, questo è semplicemente il risultato di un lampante fallimento politico, di cui lui è il solo unico responsabile.
La seconda chiave di lettura è più pratica e riguarda i risultati raggiunti dalla sua amministrazione. Ancora di più la parola fallimento è, in questo caso, assolutamente congrua. La giunta Lambardi in questi anni si è contraddistinta per il totale immobilismo. Le uniche opere effettuate dall’attuale giunta sono lascito del precedente governo Segnini, che si era caratterizzato per una serie rilevante di interventi di opere pubbliche, nonostante il grave ostacolo rappresentato dalla grave alluvione.
Quanto finora non fatto dalla amministrazione Lambardi è sotto gli occhi di tutti. Il paese così come le frazioni sono in un palese stato di trascuratezza e tutto questo in piena stagione turistica. Stesso immobilismo che ha caratterizzato il ruolo del Lambardi nella gestione dei principali temi riguardanti le problematiche dell’isola, sanità e trasporti in primis, forse per non contraddire la politica regionale dei suoi referenti del Partito Democratico.
In questo quadro realistico, seppure a tinte fosche, la dissoluzione della maggioranza è conseguenza inevitabile quanto manifesta. Prenderne atto con le dimissioni è l’unica strada percorribile per non allungare ulteriormente l’agonia di un paese che, per essere ben governato, ha bisogno non solo di numeri e di competenze, ma anche di armonia e di condivisione di intenti da parte dei propri amministratori.
Gianluigi Palombi
Coordinatore Forza Italia, Isola d’Elba