Attenzione perché su tutto il territorio dell’Isola d’Elba vige “il divieto di sosta h24, dal 14 Luglio 2016 al 31 dicembre 2016, per ogni forma di campeggio o accampamento con caravan, roulotte, tende, mezzi meccanici e simili, attrezzati e trasformati in abitazione e/o insediamenti non autorizzati”. Questo è sancito dalle ordinanze sindacali emesse in contemporanea lo scorso 14 luglio. Attenzione, perché il divieto è assoluto e dovrà essere applicato a tutti i campeggiatori abusivi siano essi fiorentini, piemontesi o lombardi. Tali ordinanze restringono le possibilità consentite invece da quelle emesse nei primi anni ottanta le quali ammettevano “la presenza al massimo di due roulotte o tende purché nel raggio di 50 metri esista una abitazione e sia dimostrato che i proprietari di questa consentano ai campeggiatori l’uso dei propri servizi igienici nonché il rifornimento idrico e la raccolta dei rifiuti solidi”.
Finora il solo Ferrari, in attuazione del divieto intercomunale, ha rispedito sulla terraferma trentatré persone di etnia rom poiché campeggiavano fuori da ogni regola. Ma Dura lex, sed lex, vale a dire: “sebbene la legge sia dura, è una legge scritta, cioè uguale per tutti”, la non applicazione delle ordinanze del 14 luglio comporterebbe l’omissione d’atti d’ufficio (se non applicate) oppure l’abuso di potere (se applicate a intermittenza). Insomma, girando per le campagne dell’Isola (saggezza contadina) si sente dire che quanti ora plaudono alla cacciata degli zingari dall’Elba, abbiano poco da ridere.
Lorenzo Marchetti