Nonostante il prof Totaro abbia sottolineato la mia presunta scarsa conoscenza della situazione campese, ero consapevole fin dal momento dell’insediamento dell’Amministrazione Lambardi che questo sarebbe stato l’inevitabile epilogo.
Ho molto rispetto per le visioni opposte in politica, ma non ho mai creduto alle grandi ammucchiate destra-sinistra, che nascono solo per raggiungere la famigerata maggioranza e vincere le elezioni, per poi cadere ai primi inevitabili contrasti. A prescindere da tutto, considero questa la madre di tutte le responsabilità del ex Sindaco Lambardi che ha creduto che con il solo “politically correct” potesse risolvere profondi contrasti antropologici.
In questo contesto di fondo va tuttavia senz’altro rilevato che, negli ultimi periodi, non sono mancate molte dichiarazioni che fanno presupporre che ci fosse qualcosa di più e di peggio. In più di una occasione, infatti, sia i vari fuoriusciti che lo stesso Lambardi, in particolare nel suo discorso all’ultimo consiglio comunale, hanno parlano di tradimenti, di veleni, di accordi non rispettati, sottointendendo la presenza, a Campo, di una amministrazione parallela, in cui si consumassero accordi sottobanco, inciuci, favori e tutto il corollario del peggio a cui la politica italiana ci ha abituato. Orbene, in questo caso ha ragione il professore, ho scarsa conoscenza di questo aspetto occulto della politica campese, che non ho mai frequentato e, meno che mai, è mia intenzione di farlo in futuro. Sarebbe però il caso che tutti i protagonisti (in primis l’ex Sindaco stesso e non solo i dimissionari, come chiede in un editoriale su “Il Tirreno” l’ottimo Centini), nel nome della tanto dichiarata trasparenza, chiarissero meglio questo aspetto.
Ultime due riflessioni. Il fatto che la Giunta Lambardi potesse in qualche modo dipendere dal PD mi sembra scontato e tutt’altro che scandaloso. Il Sindaco ed il Vicesindaco uscenti sono espressione del PD locale, essendo tra i massimi rappresentati della Federazione Val di Cornia Elba. Era inevitabile che avessero stretto legame con il Partito Democratico. Il problema semmai è stato di coloro che, da destra, appoggiandola, hanno pensato che quell’amministrazione fosse neutra (esistono governi neutri?).
La seconda riflessione riguarda il mio partito. Nel rispetto dei propri ruoli, Forza Italia ha svolto la funzione che le competeva, quello di opposizione. Che la caduta del governo PD campese venga a ruota dopo la perdita di alcuni comuni toscani (molti dei quali erano roccaforti rosse) è un dato di fatto. E che molti di questi comuni siano stati conquistati dal Centro Destra e Forza Italia stessa è dato parimenti incontrovertibile. Il fatto che un movimento politico, che pure ha perso consenso per varie ragioni (ma tutt’altro che spiaccicato sul fondo dell’abisso politico come appunto dimostrato alle ultime amministrative) non abbia diritto di avere una propria posizione, è visione vagamente stalinista e di questo non mi sorprendo.
Mi sorprendo invece del riferimento del professor Totaro al ritorno all’ovile di Quagliarello e Schifani e all’entrata in campo dell’eccellente Parisi, in un contesto in cui il PD governa solo grazie a Verdini, Alfano ed al potere delle banche.
Dicendo pure di essere di sinistra.
Auguri.
Gianluigi Palombi, Forza Italia