Lo sgarbatissimo attacco che mi ha rivolto oggi l'Amministrazione Comunale di Portoferraio mi costringe ad una breve replica, peraltro assolutamente calma e tranquilla di fronte al loro furore. Come avevo facilmente pronosticato non hanno dato una sola risposta di merito alle questioni poste. Si sono limitati ad un tristissimo attacco personale, in perfetto politichese.
Non posso quindi che ribadire tutte le considerazioni già svolte, che, se mi hanno ben letto, erano più attinenti al tema dell'uguaglianza, del pari trattamento di tutti i cittadini, piuttosto che a quello della mera legittimità degli atti. Quello che non capiscono lor signori è che in questi anni il mondo è cambiato vorticosamente. La gente non ce la fa più e c'è una forte rabbia sociale, dovuta al disagio personale e familiare che vive la maggioranza delle persone. Questo disagio induce ad una sorta di rifiuto della politica, dei suoi riti, delle sue ruffianerie, delle sue furbate. La gente ci chiede chiarezza e trasparenza, correttezza e pari trattamento. Cara Giunta di Portoferraio, se la delibera 59 del 2012, una delibera urbanistica del consiglio comunale molto chiara, dice che certi parcheggi non si possono fare, per cambiarla dovete fare una nuova procedura urbanistica. Non potete certamente cavarvela con atti creativi e pasticciati, rispetto ai quali è stata negata ogni possibilità di partecipazione al procedimento da parte dei cittadini. Se rilasciate una concessione demaniale ad un soggetto di mercato, senza piano spiagge e senza pubblica gara, fate qualcosa che non è affatto possibile in base alla legge. Se piantate più di venti pali di divieto di sosta in poche centinaia di metri, rovinate il paesaggio, che è di tutti. Peggio ancora è non far rispettare i divieti imposti e far stare i residenti in coda sotto il sole 10 o 15 minuti per tornare a casa propria. Parlate con la gente, fatevi un'idea. Alla Gattaia avete dato un bene pubblico ad un altro soggetto di mercato, senza alcuna forma di evidenza pubblica, accettando in cambio la donazione di alcuni arredi. Andatevi a guardare gli atti precedenti. Guardate se la destinazione era pubblica o privata. Leggete la stima del canone annuo fatta dall'architetto Fontani. Altro che qualche scrivania e qualche sedia, si trattava di decine e decine di migliaia di euro!
Cara Giunta di Portoferraio, perché dite si ad uno e non date la possibilità a tutti di partecipare, di concorrere? Tutti hanno pari diritti e pari dignità. La pubblica amministrazione esiste, come concetto, solo se è trasparente ed imparziale. Nelle poche questioni che ho citato, ma ve ne potrei citare molte altre, io ho visto cancellata questa mia idea di pubblica amministrazione, per la quale ho lottato 10 anni, talvolta persino contro parti della struttura interna. Figuriamoci se ce la fate a farmi star zitto con qualche offesa personale.
Roberto Peria