Nella settimana di ferragosto mia moglie si recava presso il centro di raccolta Esa di Portoferraio per conferire i pezzi di un barbecue in muratura rotto che si trovava nella nostra abitazione di Bagnaia, comune di Portoferraio.
Gli incaricati rifiutavano di accettare il materiale perché a loro dire il centro di raccolta era già pieno di “calcinacci” e non in grado di acquisire nuovo materiale. Veniva invitata a ritornare in altra data. Mia moglie si lamentava anche telefonicamente con ESA per il mancato servizio e per l’impossibilità di avere indicata una data nella quale poter procedere al conferimento.
A distanza di oltre una settimana, in data 25/8 mi presentavo una seconda volta davanti ai cancelli della discarica, ove nuovamente mi veniva negato l’accesso, in quanto l’acquisizione di calcinacci non era consentita per il solito motivo. Ritenendo un mio diritto poter conferire il materiale mi rifiutavo momentaneamente di spostare l’autovettura dall’ingresso del Centro di raccolta e richiedevo l’intervento della polizia municipale.
A quel punto interveniva un responsabile dal quale venivo invitato, anche con parole piuttosto pesanti, a rimuovere l’autovettura. Mi veniva “spiegato” che il cartello posto all’esterno non obbligava l’acquisizione di calcinaccio, che si trattava di un servizio di “cortesia” e che ero invitato ad andare a Carpani alla discarica a pagamento. Avendo poco tempo perchè atteso in ospedale per una terapia dovuta alla mia invalidità, ho cercato di far ragionare il responsabile sul fatto che il servizio è tra quelli inclusi nel sito web della ESA, non come cortesia, ma come normale servizio. Morale: tutto inutile, il mio interlocutore non si è mosso dalle sue posizioni e non ha chiamato, come gli ho chiesto, la polizia municipale, di cui purtroppo non avevo il numero.
Mi reco allora alla discarica privata di Carpani, per il quieto vivere e per non gettare rifiuti per strada cosa che, per un momento, ero stato veramente tentato di fare. La discarica mi risponde che non possono svolgere servizi ai privati ma solo alle ditte con partita iva. I calcinacci sono ancora sulla mia auto.
In data 26/8 chiamo ESA e spiego nuovamente la situazione e l’accaduto. Mi viene risposto che la discarica può acquisire nei limiti della capienza e che è in diritto di rifiutare nuova acquisizione se già troppo piena. D’altronde è agosto e ci sono le ferie, quindi viene ribadito il concetto che non è possibile smaltire certi rifiuti. Cerco di spiegare che noi titolari di seconde case, visto che paghiamo una tassa spropositata rispetto alla reale quantità di rifiuti prodotti, non casualmente nel periodo estivo, riteniamo assurdo che il centro di raccolta non sia organizzato per far fronte ai suoi compiti nel mese di agosto. Senza considerare che sentirsi rispondere di andare alla discariche a pagamento è come andare in ospedale e sentirsi dire che è meglio se vado a pagamento in clinica, così faccio prima e sono servito meglio.
A quel punto mi rivolgo telefonicamente al comando di polizia municipale di Portoferraio, intenzionato a presentare un esposto, anche in merito alle parole non proprio gentili ricevute mentre bloccavo l’ingresso della discarica in attesa che mi fosse consentito l’accesso interno. Alla spiegazione telefonica di cosa volevo conferire, ovvero un barbecue rotto di questi precompressi, parte una disquisizione del funzionario sul fatto che, trattandosi di calcestruzzo, il materiale non era conferibile, e che quindi era diritto dell’incaricato rifiutare il conferimento. Lo invito ad astenersi dalle questioni tecniche che non sono di mia o sua competenza, non avendo visionato direttamente il materiale, ma ad assecondare la mia richiesta su come presentare l’esposto per mancata fornitura del servizio di raccolta. Solo a quel punto mi venivano finalmente indicati i recapiti telefonici ai quali rivolgermi, compreso quello del comandante Pacini, nonché gli orari di ufficio nei quali avrei potuto contattarlo.
Gianluca Venturi
Dispiaciuto di quanto le è capitato e sperando che altri non siano incappati in simili vicissitudini, mi corre comunque l'obbligo di segnalare "per calcinaccio personale" quanto è accaduto proprio a me che, proprio sabato 27 agosto, mi sono recato a conferire dei calcinacci risultanti da un modesto lavoro eseguito nella mia abitazione, al centro di raccolta dell'ESA del "Carburo".
E' vero che il volume di quello che dovevo smaltire era certamente inferiore alla resulta della demolizione di un barbecue, ma posso testimoniare che non mi è stata fatta difficoltà alcuna, e che il dipendente che mi ha accolto mi si è rivolto con gentilezza (come era accaduto in altre consimili occasioni), chiedendomi solo di declinare il mio nominativo, e consentendomi in un minuto scarso di depositare i miei rifiuti nel contenitore in acciaio posto alla destra dell'ingresso.
Forse questo non farà "poggio e buca", non compenserà di certo quanto è accaduto a lei, ma servirà almeno a far notare che certe volte i servizi funzionano. Spetterà all'ESA poi risponderle a fornirle adeguate spiegazioni e, mi auguro, a far sì che simili disguidi non abbiano a ripetersi.
Sergio Rossi