Con una ordinanza del Responsabile del Servizio di Polizia municipale, la n°68 del 22 agosto, emessa in conformità alla delibera della Giunta n. 208 del 18/08/2016, che risponde prontamente alle proteste di alcuni esercenti , si obbliga l’operatore itinerante a non fermarsi più di un’ora nel medesimo posto; a spostarsi in altro luogo distante almeno 200 metri e a non ritornare più al posto iniziale. Insomma una trottola ambulante con i possibili clienti che mentre mangiano un panzerotto o bevono una bibita inseguono l’apino, cosa più complessa per il polpo perché rischiano i clienti come i gestori, di finire ustionati dall’olio bollente che usano per la cottura.
Nella medesima ordinanza è altresì fatto obbligo di svolgere l’attività a non meno di 500 metri di distanza dai mercati e dalle fiere. E’ fatto anche divieto di sostare in tutte le vie, piazze o aree del centro storico. E questo perché, sempre secondo la delibera della Giunta è necessario tutelare “il patrimonio storico ed ambientale di Portoferraio”. Dice l’assessore Del Mastro che con lo stesso Andreoli, Assessore al commercio nell’Amministrazione Peria nel 2008, è stata emanata l’ordinanza n. 65 che già, allora, vietava il commercio itinerante nel centro storico e nelle stesse aree oggi vietate. Ma nel 2008 nessuno aveva avuto un’idea di un commercio come quello realizzato con le tre piccole e caratteristiche strutture che ripropongono poi anche tipologie di prodotti che fanno parte della storia di Portoferraio, anzi del centro storico di Portoerraio.
La delibera e quindi l’ordinanza arrivano poi con un tempismo eccezionale: in piena stagione turistica, quando tutti hanno la possibilità di far sperimentare i propri servizi ai cittadini e ai turisti…
Non vogliamo dilungarci sulle norme che tutelano la libertà di commercio, compreso quello ambulante, ampiamente tollerato dai nostri amministratori, basta fare un giretto per Portoferraio per rendersene conto, ma diventano intolleranti quando qualche commerciate amico si lamenta perché alcuni giovani hanno avuto idee brillanti proponendo il cosiddetto “street food” all’Elba, dove costituisce una novità, anche se negli Stati Uniti funziona fin dagli anni ’70, come ci informa l’assessore Del Mastro, ed hanno visto in questi giovani una minaccia alle loro entrate.
In una “stonata” nota l’assessore afferma che anche il buon Arcangelo avrebbe protestato se qualcuno avesse venduto camparini vicino a lui, ma gli ha ben risposto il diretto interessato, facendogli “ presente che a "Arcangelo" non gli cambia molto la vita se un Violet's bar gli si mette accanto a vendere Camparini...anche perché "Arcangelo" è già circondato da una decina di altri bar!!”
L’assessore Del Mastro afferma di aver incontrato almeno uno di questi nuovi commercianti a maggio proponendogli di fermarsi per due ore non di più e siccome la direttiva (o proposta) sarebbe stata disattesa, ecco arrivare la punizione. Forse sarebbe stato più opportuno convocarli così avrebbe potuto verificare meglio come lavorano e che le regole oggi imposte rendono loro impossibile gestire l’attività.
Noi crediamo che questi giovani vadano sostenuti e non ostacolati. Nel rispetto della legge, certo. Ma prima di tutto nel rispetto di quel principio di liberalizzazione delle attività commerciali ormai ampiamente recepito nella recenti leggi di settore, a cui i regolamenti comunali devono ovviamente adeguarsi e soprattutto nel rispetto delle giovani persone che hanno avuto intuizione, gusto e capacità di mettersi in gioco.
A TALE SCOPO
Chiediamo all’amministrazione:
1) Di revocare la delibera e la conseguente ordinanza che impone modalità di gestione del commercio ambulante totalmente incompatibili con la gestione delle attività oggi colpite
2) come intende intervenire per sostenere i giovani dello street food e più in generale il commercio che, come ha detto sempre l’assessore Del Mastro è gravato dal pagamento di affitti, tasse, e utenze che ne limitano i guadagni.
Chiediamo che la presente interrogazione venga discussa nel prossimo consiglio comunale.
I Consiglieri Comunali del Gruppo del Partito Democratico