Dopo che Legambiente aveva reso nota la lettera della Soprintendenza che definiva “anomalo” il percorso autorizzativo del Comune di Portoferraio per la realizzazione di parcheggi lungo la “costa Bianca”, che hanno comportato l’abbattimento di vegetazione e in alcuni casi la creazione di accessi e di livellamenti dei terreni, il Sindaco di Portoferraio Mario Ferrai (centro-destra), aveva detto al Tirreno che «Quelle realizzate sono strutture provvisorie e temporanee e anche il fattore della temporaneità ha la sua importanza perché è propedeutica a valutazioni più approfondite. Cerchiamo di raggiungere obiettivi in via sperimentale e attualmente non ci sono opere fisse non ripristinabili. Sono opere che non costituiscono danno all’ambiente o alle altre realtà caratterizzanti la zona a fine stagione con equilibrio, pacatezza ed intelligenza valuteremo questa esperienza e vedremo se i dati positivi sono maggiori di quelli negativi o viceversa. E’ ovvio che qualsiasi esperienza anche quella fatta nel migliore dei modi, è sempre oggetto di critiche e contestazioni. Il Comune ha intenzione di lavorare nel rispetto della normativa urbanistica per realizzare opere fisse e durature. Ma in questo caso procederemo con tutti gli atti tecnico-burocratici e urbanistici necessari».
Era proprio la strana “sperimentazione” contestata da Legambiente e da molti cittadini, a cominciare dall’ex sindaco di centro-sinistra di Portoferraio, Roberto Peria, che sulla sua Pagina Facebook scrive: « Avete trasformato migliaia di metri quadrati di macchia mediterranea in lande desolate e polverose, coperte di auto. Come ha detto l’Amministrazione Comunale? È un’opera provvisoria, senza effetti irreversibili. In effetti in 30 o 40 anni le piante ricrescono.. Consiglierei un corso di botanica… Ma che pensate che siamo così scemi?»
Ma la svolta per questa vicenda che fino ad ora sembrava relegata al solito pasticcio urbanistico in stile elbano questa potrebbe essere arrivata oggi: infatti è intervenuto il Corpo forestale dello Stato- Coordinamento territoriale per l’ambiente di Portoferraio che ha messo i nastri bianchi e rossi e un avviso di «Area sottoposta a sequestro probatorio penale (Art. 354 c2. C.p.p.) di Polizia Giudiziaria», probabilmente a seguito della segnalazione fatta dalla Soprintendenza alla Procura della Repubblica di Livorno.