Su Camminando.org è uscita una nuova, e stavolta pesantissima, critica dell' "opera portuale del regime" che il Sindaco Ciumei si ostina a voler lasciare ai recalcitranti cittadini ed agli inconsapevoli posteri.
Riportiamo dal blog sia la missiva del tecnico sia il testo della piccata risposta che Ciumei aveva in precedenza inviato dopo che lo stesso Baracchi aveva formulato i suoi appunti in due lettere il cui contenuto era stato pubblicato dalla nostra testata (http://www.elbareport.it/scienza-ambiente/item/23021-autorevole-contestazione-del-mega-porto)
Continuo volentieri il dialogo con il Sindaco Ciumei concernente il Porto di Marciana Marina con la speranza, già da me espressa in precedenza, che possa sbloccare la situazione.
Mi rivolgo dunque al Sindaco Ciumei.
Osservo innanzitutto che Lei deve avere una opinione assai bassa di me e degli altri visitatori di Marciana Marina che esprimono dubbi sul porto se ritiene che possiamo venire con facilità cooptati dai suoi avversari locali. Siamo persone abituate a ragionare e a metterci in discussione, e poi a che pro lo faremmo?
E osservo per contro che l'accenno a manovre politiche ed elettorali da parte dei Suoi concittadini contro di Lei mi sembra, questo sì, un modo per esercitare pressioni psicologiche su quanti, anche Suoi elettori, potrebbero esprimere critiche riguardo al porto.
Perchè, caro Sindaco, per una volta, non vuole considerare che tutte le persone, residenti e visitatori, sono preoccupati sul possibile stravolgimento di Marciana Marina? Lei stesso lo chiama il "nuovo porto", mentre in tanti siamo concordi nel pensare che è necessario solamente adeguare il porto esistente.
E' poi assai curioso che Lei continui a far passare il progetto approvato dalla Sua Amministrazione come qualcosa di incerto/indefinito, mentre solo il progetto esecutivo potrà avere una connotazione fisica precisa ( questo giustificherebbe fra l'altro il fatto che la Sua Amministrazione non ha realizzato un proprio plastico del porto ). Dal volume delle carte prodotte da Suoi Collaboratori/Consulenti emerge invece un quadro di insieme molto circostanziato, preciso e vincolante, anche con misure vere e proprie ( del resto la notevole spesa sostenuta fino ad oggi per i consulenti, come appare sul sito del Comune, non avrebbe senso se così non fosse... ). Chi sarà chiamato a produrre il progetto esecutivo, io penso, avrà un ben ridotto spazio di manovra, meramente di finitura estetica.
Pertanto io penso che il Concorso di idee nel quale si è adesso lanciato, di solito prassi assai lodevole, avrebbe avuto un senso, anni fa, prima di affidare alla squadra di Suoi Progettisti un siffatto Piano del Porto. Mentre, a questo punto, può permettere solamente a qualche giovane progettista, e ve ne sono sicuramente anche di molto creativi, di studiare qualche dettaglio, non certo di modificare un quadro di insieme stravolgente.
Spero con ciò di aver aggiunto chiarezza alle mie precedenti missive,
Arch. Piero Baracchi
Questo il testo del post di Ciumei che ha evidentemente provocato la secca risposta dell'Architetto:
Egregio Architetto,
è strano scriversi sui media, quando come ben sa il mio ufficio è sempre aperto per ogni incontro o chiarimento, ma se i suoi quesiti e le mie risposte possono essere di pubblica utilità non mi sottrarrò a questo compito.
Lei parla del progetto del porto come di un mio progetto. Nulla di tutto ciò. Il nuovo porto deve essere e sarà un progetto di tutti noi marinesi, perchè l'obiettivo è uno solo ed univoco: far crescere Marciana Marina e la sua economia, in modo rispettoso dell'ambiente e del paesaggio.
Qui però – mi consenta - casca l'asino. Proprio nell'ottica di una condivisione di intenti io ho chiesto la collaborazione dell'ordine degli architetti, che rappresenta una garanzia per tutti, credo, per la realizzazione di un'opera sostenibile e in armonia con il paesaggio e con l'ambiente. Il concorso di idee mi sembrava, e mi sembra tutt’ora, lo strumento istituzionalmente più adeguato a creare un dibattito costruttivo sull'argomento. La dialettica, se costruttiva, è occasione di crescita. Per questo motivo ho ufficialmente invitato il Comitato Porto comune a far parte della giuria del concorso di idee. Con mio grande stupore invece - e con motivazioni a mio parere pretestuose - con lettera protocollata il 20 Settembre u.s., tale mio invito è stato rifiutato.
Allora qui mi sorge il sospetto che la battaglia del comitato sia viziata da una pregiudiziale importante: opporsi sempre e comunque all'opera. Mi viene il lecito dubbio che il terrorismo psicologico che è stato fatto la scorsa estate su turisti, residenti e proprietari di seconde case che venivano accompagnati a firmare in una stanzetta sul lungomare contro un progetto che ancora non c'è, non avesse il fine di portare avanti istanze migliorative, bensì quello di creare paura ed opposizione ad un'opera che non si vuole per meri motivi politici o per interessi che poco hanno in comune con quello pubblico.
Allora, caro architetto, se il campo di gioco è questo, io le dico subito rispettosamente che non ci sto. Non sarò la grancassa di una malriuscita e prematura campagna elettorale. Il mio interesse è portare nel nostro paese migliorie volte a farci crescere, a creare e consolidare posti di lavoro, a rendere la nostra pittoresca passeggiata ancora più elegante e funzionale. Tutto il resto non mi importa.
E quindi rispetto ai suoi quesiti io le rispondo di stare sereno: è mia intenzione creare modi, occasioni e strumenti di confronto per tutti. Ascolteremo i tecnici, coinvolgeremo i cittadini, dialogheremo con le attività produttive, chiederemo un confronto con i frequentatori abituali di Marciana Marina. Ho intenzione di rendere quest'opera un modello di progettazione partecipata che diventi modello per altre realtà territoriali dell'isola e non. Ciascuno potrà contribuire, darci un'idea, mettere in rete le proprie perplessità. Verrà data risposta ad ogni quesito.
Per fare questo però, è necessario che tutti noi ci guardiamo allo specchio e decidiamo che paese immaginiamo nel nostro futuro. Dobbiamo chiederci realmente se nel discutere di un progetto ambizioso come questo, siamo disponibili a volgere lo sguardo più in alto rispetto al nostro piccolo orticello, oppure no.
Io lo sto già facendo. E lei?
Andrea Ciumei
Sindaco di Marciana Marina
L'impressione che ricaviamo dalla vicenda, al di là delle poco rassicuranti rassicurazioni ciumeiane, è che per un numero sempre crescente di persone, l'opera, per la sua configurazione, il suo impatto, le ipotesi di gestione che vi ruotano intorno, cresca in impopolarità.