Seguo con interesse la campagna elettorale per l’elezione del presidente degli Stati Uniti d’ America.
Pur conoscendo molto poco la società americana ,ogni volta che ne parlo ho profondo rispetto perché mai dimentico e, mai dimenticherò, il sacrificio di migliaia di giovani soldati statunitensi morti combattendo in Italia nella seconda guerra mondiale: sacrificio di cui si parla molto poco specialmente durante certe ricorrenze in cui si ricordano coloro che sono morti combattendo per nostra libertà perduta con la dittatura.
Per questo motivo non sono mai stato anti americano anche quando l’antiamericanesimo era vivo e forte in Italia: praticamente durante tutto il lungo periodo della guerra fredda e ancor oggi presente.
La carta costituzionale americana esiste dal 1787.
Pochi articoli e una ventina di emendamenti reggono i destini del popolo americano.
Mai cambiata ma solo emendata a significare l’attualità di quei diritti innati nella carta sanciti.
L’interesse a seguire la campagna elettorale nasce in me dal fatto che la politica estera degli Stati Uniti d’America è influente su tutto il mondo e ,in particolare, su noi europei.
Nolenti o volenti,siamo direttamente interessati e anche toccati.
Europa e Stati Uniti sono legati da forti legami di amicizia e alleanza.
La politica estera dell’amministrazione uscente è stata debole e opaca se non disastrosa :vedi rapporti con la Russia e la Cina.
Come europeo ne auspico un cambiamento con la prossima amministrazione che subentrerà a quella di Obama.
Un cambiamento che porti,in politica estera, l’America ad un miglioramento dei rapporti con Russia e Cina con conseguente possibile stabilizzazione nella regione medio orientale dove guerra, emigrazione terrorismo sono presenti ed esportati ovunque.
Hillary Clinton ha fatto parte dell’amministrazione Obama e non mi ha convinto la sua politica estera nelle vesti di segretario di stato.
Non ho inoltre gradito che Obama,presidente, che dovrebbe restare super partes,sia sceso così platealmente in campo a fianco della Clinton.
La sua discesa in campo mi fa pensare che la Clinton se eletta continuerà la stessa politica estera dell’amministrazione Obama.
Donald Trump è la novità .
Non tanto perché è miliardario quanto perché non ha peli sulla lingua.
I suoi detrattori fanno di tutto per screditarlo: ora dicendo che è incompetente ora dicendo che non ha rispetto per il gentil sesso e lui li ha chiamati ipocriti.
Se vincerà, spero si circondi di soggetti competenti nella politica estera così da poterla cambiare in senso positivo prima di tutto per le popolazioni medio orientali interessate e poi anche per noi europei.
La politica estera americana ha ricaduta diretta su noi europei.
Marcello Camici