Tutto sbagliato no, ma il Tar della Toscana ha annullato l'aggiudicazione della gara regionale regionale per il trasporto pubblico locale su gomma bandito dalla Regione Toscana, accogliendo i ricorsi incrociati di chi aveva perso (le 14 Società toscane raggruppate in Mobit) e di chi aveva vinto (i francesi della RATP attraverso la controllata Autolinee Toscane).
La gara, che vale 5 miliardi per 11 anni, resta in piedi ma ciò che per i giudici del Tar non regge, vale a dire i piani finanziari delle due società, vanno ripresentati, con buona pace dei tecnici regionali che a marzo avevano individuato un vincitore (ritenendo evidentemente che avesse tutti i requisiti).
Vale la pena ricordare l'interesse dell'Elba, in particolare di Portoferraio (che garantisce uno storico servizio urbano), in tutta questa vicenda: la sospirata nuova assegnazione del servizio regionale in unico lotto infatti, vedrebbe finalmente applicato un nuovo contratto di servizio (con nuovi criteri concordati negli scorsi anni con la provincia di Livorno e la Regione), mandando in soffitta quello vigente da 15 anni ed estremamente penalizzante per il bilancio della Biscotteria: basti ricordare che su circa 6-700 mila euro all' anno di spese, i rimborsi regionali su fondi ministeriali ammontano a circa il 30% contro una media del 70% di rimborsi, invece, del resto del bacino toscano di cui Portoferraio fa parte. In sostanza c'è la concreta possibilità di risparmiare 2-300 mila euro l'anno a parità di servizio. Se si segue la cosa naturalmente.
In attesa della ripresentazione dei piani finanziari di Mobit e Autolinee Toscane per un'assegnazione definitiva, ci sta che l'ammodernamento del parco bus arrivi prima; è stato infatti l'Ass.re regionale Ceccarelli ad annunciare ieri “un bando da 8 milioni di euro, non collegato alla gara, come co-finanziamento per l'acquisto di nuovi bus da parte delle aziende, una boccata di ossigeno - ha detto- a chi sta garantendo il servizio attuale con mezzi sempre più vecchi”.
CR