Chi dice che chi vota NO vota come Casa Pound, non si accorge cha sta dando del nazifascista ai partigiani dell’Anpi, che ogni giorno girano l’Italia per dire le loro ragioni di ferma opposizione alla riforma Renzi-Boschi, così come testimonia la presenza, anche a Portoferraio, del presidente provinciale Gino Niccolai nell’incontro avvenuto sabato scorso dinanzi ad una sala consiliare strapiena di cittadini, attenti e interessati, venuti da tutta l’Isola.
E a chi cerca di evitare il confronto ironizzando e speculando sul fatto che anche Salvini, Berlusconi, la Meloni e qualche personaggio locale devoto alla destra sono orientati per il NO, credo vada ricordato che, per ben altre motivazioni e ideali, in questo campo sono schierati, oltre l’Anpi, anche l’Arci, la Cgil, la minoranza del Pd, tutta la sinistra progressista e miriadi di altre associazioni democratiche e antifasciste diffuse in tutto il Paese.
Per contro è facile evidenziare che nella trincea più avanzata dei sostenitori del Si, oltre ai renziani del Pd, militano personaggi tutt’altro che raccomandabili, come Verdini, Formigoni, Buttiglione, Albertini (incriminato e salvato dal voto del Pd e dall’immunità parlamentare che con la riforma si vuole estendere anche a sindaci e consiglieri regionali), Ferrara, Feltri, Lupi, Alfano, Pera, l’ambasciatore Usa e il ministro dell’interno tedesco Thomas De Maiziere, Marchionne e l’intera Confindustria, JP Morgan e, ultimo arrivato Tredicine, imputato per mafia capitale, oltre ad una quantità industriale di simili figuri.
All’Elba, scimmiottando i colleghi d’oltre canale, non essendoci Casa Pound qualcuno gioca sporco tentando una improbabile commistione fra il Comitato elbano per il NO ed un paio di sindaci destrorsi, fra cui, più in vista, il sindaco di Capoliveri Ruggero Barbetti. A parte il fatto che chi scrive queste cose non mi pare fosse altrettanto scandalizzato quando lo stesso soggetto sosteneva, fianco a fianco, la campagna per il referendum del Comune unico, c’è da dire, una volta per tutte, che il problema non è un giudizio sulle persone che votano Si o che votano NO, ma il problema è perché si vota in un modo oppure nell’altro. Il giudizio, in altre parole, quello che conta, è unicamente sul merito e sui contenuti della riforma, che io, come altri milioni di italiani e la stragrande maggioranza dei costituzionalisti, fra cui ben dieci ex presidenti della Corte e altrettanti vicepresidenti, ritengo che questa legge sia sbagliata, pasticciata, pericolosa ed un vero e proprio imbroglio.
Per questo VOTO NO, invitando ogni persona ragionevole a fare altrettanto, a prescindere da tutto il resto.
Danilo Alessi