Abbiamo, per caso, ascoltato l'intervista rilasciata alla stampa dalla europarlamentare Laura Agea del Movimento 5 Stelle in occasione della sua visita all’Elba, insieme al Consigliere regionale Cantone.
La riforma, secondo l’europarlamentare, sarebbe “un grande imbroglio”. Perché?
Secondo l’alto pensiero della onorevole Agea “Non ci saranno risparmi né tagli di poltrone al Senato”. Orbene, il Senato oggi conta 315 senatori, con la riforma ne avrebbe solo 100. Dunque 215 “poltrone” in meno. Se a queste ci aggiungiamo le 64 poltrone del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, Ente inutile che viene soppresso, come fa l’Agea a dire che non ci saranno tagli di “poltrone”? E come fa a dire che non ci saranno risparmi? I 100 Senatori non percepiranno alcuna indennità, come gli attuali 315, perché il Senato sarà composto da 24 Consiglieri regionali, 21 Sindaci e al massimo 5 ex Presidenti della Repubblica che già godono di una indennità. E poi l’abolizione del CNEL con i suoi 64 Consiglieri, indennizzati anche loro, naturalmente; il divieto di riconoscere ai Consiglieri regionali una indennità superiore a quella del Sindaco del capoluogo della rispettiva Regione o di assegnare finanziamenti pubblici ai Gruppi consiliari delle Regioni, indagati e condannati spesso, in questi ultimi anni, per spreco di danaro pubblico, non produrranno risparmi immediati? Ma poi l’accorpamento in un ruolo unico del personale dipendente e dei servizi della Camera e del Senato, non produrrà, nel tempo, consistenti economie? Ed ancora l’attribuzione allo Stato del potere esclusivo di intervenire in settori strategici come la produzione e la distribuzione dell’energia, le grandi vie di comunicazione, il turismo, la salute ecc…….non porterà ad una drastica riduzione dei ricorsi presentati alla Corte costituzionale per la soluzione di conflitti di competenza tra Stato e Regioni, conflitti, che oltre ad “ingolfare” il lavoro della Corte, hanno prodotto pesanti ritardi nella organizzazione di servizi e nella realizzazione di opere pubbliche e quindi pesanti danni all’economia e spreco di danaro pubblico per inevitabili maggiori costi?
“E poi - si è chiesta la signora Agea – siamo sicuri che ci sia così tanto bisogno di legiferare? L’Italia è il Paese che esprime più leggi in Europa”. A parte che non riusciamo a capire come possa la riforma accrescere il numero delle leggi, ma non è questo il punto. Con la riforma verranno ridotti notevolmente i tempi di approvazione delle leggi. Sarà solo la Camera ad approvarle per la maggior parte. Checché ne dica tutto il variopinto schieramento del NO, si deve avere presente che, con due Assemblee (Camera e Senato) che fanno le stesse cose il tempo medio di approvazione di una legge ordinaria, secondo statistiche prodotte dal Senato, è di un anno, se tutto va bene. Ma grazie al giochino del “ping-pong “ tra Camera e Senato ( se un disegno di legge già approvato dalla Camera, viene anche leggermente modificato dal Senato, deve ritornare all’esame della Camera), spesso le leggi hanno impiegato anni prima di essere pubblicate in Gazzetta ufficiale. La recente legge sulle unioni civili e le convivenze di fatto è stata pubblicata in Gazzetta ed è entrata in vigore dopo ben tre anni dalla sua presentazione.
La signora Agea, infine, conclude la sua intervista con un grido di allarme: “la riforma è stata studiata per avere un Governo non di eletti dal popolo, ma di nominati dai partiti”. Insomma se dovesse vincere il SI non ci saranno più le elezioni per il rinnovo del Parlamento, per il rinnovo dei Consigli regionali e comunali e l’elezione diretta dei Sindaci. Insomma sorgerà un nuovo regime in cui decideranno tutto i Partiti: un regime “partitocratico”. Che dire? E’ difficile commentare simili sciocchezze!
Comitato BastaUnSi