Alcune considerazioni, forse inutili, visto che tutti se ne saranno accorti.
Prima considerazione
Si ha conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che i sondaggi sbagliano.
Il consenso degli elettori, chiamato consenso popolare (milioni di persone volgarmente dette “pancia” elettorale) è complicato se non impossibile da intercettare.
Seconda considerazione
Gli Stati Uniti d’America sono repubblica presidenziale dove il presidente ha potere esecutivo mentre il senato con la camera dei rappresentanti hanno potere legislativo. Alla fine della tornata elettorale presidenziale (election day,giorno dell’elezione), senza alcun premio di maggioranza, si sa subito chi vince e governerà esercitando il potere esecutivo.
Il futuro presidente eserciterà il potere esecutivo portandosi dietro tutta i suoi collaboratori che subentreranno all’amministrazione che se ne va, seguendo lo spoils system (tradotto letteralmente “sistema del bottino”).
In virtù di questo sistema gli alti dirigenti della pubblica amministrazione cambiano con il cambiare del governo.
Da noi questo non accade.
Da noi, terminata la tornata elettorale delle elezioni politiche, c’è la trattativa tra i partiti perché nessuno di
essi ottiene da solo la maggioranza per poter governare.
Il governo di un solo partito potrebbe essere consentito con un premio di maggioranza a quel partito che ha superato un determinato quorum di voti.
Questo accade perché da noi c’è la partitocrazia: governo formato da una coalizione di partiti che nell’espletamento delle proprie funzioni risponde alle segreterie dei partiti e dove i rappresentanti del popolo, gli eletti, non rispondono delle loro azioni a chi li ha votati perché non hanno vincolo di mandato.
Essi rispondono alla segreteria del partito di cui fanno parte (disciplina di partito) a meno di venir meno anche a questa e cambiare casacca politica senza alcuna conseguenza sull’ufficio pubblico che ricoprono anche se eletti col sistema della preferenza.
La sovranità del voto popolare appartiene ai partiti: partitocrazia.
Terza considerazione
Come ho accennato in un precedente articolo sulle elezioni presidenziali dal titolo “Un endorsement elbano per Donald Trump” (www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/23444) il futuro presidente rappresenta la novità nel sistema politico americano poiché non ha mai ricoperto alcuna carica pubblica: è fuori dallo establishment.
Con tale termine si intende le classi dominanti e le strutture politiche, economiche, sociali e culturali che esse, le classi dominanti, governano e dirigono.
Tutto ciò può aiutare a capire, insieme ad altro, come Donald Trump abbia avuto contro molta classe dirigente anche della sua stessa parte politica nonché giornali, ambienti culturali dal mondo dell’università a quello del cinema.
Marcello Camici