Il servizio del TGSky24 dello scorso 26 gennaio sul Museo Napoleonico di San Martino ha messo in risalto le carenze dell’intera struttura espositiva.
Oggi molti uomini pubblici si dicono indignati e avanzano le più improbabili soluzioni.
Ricordiamo intanto come siano caduti nel vuoto i campanelli d’allarme che da alcuni mesi suona Lorenzo Giorni, operatore del settore museale.
L’ultimo post su ilVicitato.it è dello scorso 13 gennaio: «I musei napoleonici elbani sin dal 2014 sono gestiti dal Polo museale regionale della Toscana, e non dalla Soprintendenza di Pisa. Come pure gli incassi di ogni singolo museo non vengono utilizzati per fare manutenzione del medesimo.
È opportuno che le istituzioni e le forze politiche locali chiedano l'applicazione della Riforma Franceschini, in particolare nella parte che riguarda la riallocazione degli introiti dei musei. Infatti, se i Musei delle Residenze di Napoleone dell'Isola d'Elba disponessero delle loro entrate, si potrebbero fare tutti gli interventi necessari, compreso il miglioramento dei loro standard, elevandoli così in maniera significativa».