Su RAI 3 ho visto la trasmissione Fuori TG dove col sottotitolo “Parchi a metà” erano intervistati Sammuri (presidente attuale del PNAT) e Tozzi (ex presidente PNAT).
Parlavano della riforma che il legislatore sta operando della legge 394/1991 (Legge quadro sulle aree protette).
E’ stata l’occasione per capire un po’ cosa sta succedendo: sapevo infatti che il legislatore sta mettendo mano alla legge di cui sopra. Tozzi è preoccupato e Sammuri non lo è.
La legge quadro è importante perchè in attuazione degli articoli 9 e 32 della costituzione detta principi per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette al fine di garantire e promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese.
Ora come allora il legislatore non prende in considerazione nessun strumento di partecipazione popolare nella istituzione di un’area naturale protetta.
Intendo dire con questo che una cosa è istituire per decreto un’area protetta dove non esiste presenza antropica come per esempio a Montecristo e un’altra è istituire per decreto un’area naturale protetta in territorio ad elevato sviluppo antropico ed economico come è per esempio l’Elba.
In ogni parco istituito in Italia sono stati seguiti i dettami della legge 394/1991 che non prevede nessun strumento di partecipazione popolare.
Ad esempio, sentire la popolazione se è favorevole o meno alla istituzione di un parco sul territorio dove essa vive è una forma di partecipazione popolare.
Mi spiego meglio.
Quando all’Elba è stato deciso il comune unico, nuova forma di amministrazione del territorio, il legislatore ha percorso la via del referendum popolare. Perchè non farlo per l’istituzione di un’area protetta che è pur essa nuova forma di amministrazione del territorio?
Un sindaco che amministra il territorio ogni quattro anni il suo operato è sottoposto al parere degli amministrati mentre un presidente o un direttore che amministra un’area protetta non è mai sottoposto al parere degli amministrati.
Ora come allora il legislatore non prende in considerazione l’obbligo di scrivere nella legge di istituzione di un’area protetta la ragione scientifica di tale istituzione.
Marcello Camici