Un breve stazionamento isolano quello dell'Onorevole Luigi Di Maio, ma con una scaletta di impegni piuttosto fitta. Giunto nel primo pomeriggio di Domenica nel capoluogo elbano il Vice-Presidente della Camera, esponente di punta del M5S, che era accompagnato dal consigliere regionale Cantone ha in prima battuta visitato l'ospedale portoferraiese incontrando il direttore Bruno Graziano ed i rappresentanti dei comitati che gli hanno rappresentato alcuni problemi della sanità insulare.
Successivamente ha avuto luogo l'incontro in Biscotteria con il Sindaco di Portoferraio ed alcuni membri della giunta tra i temi toccati nell'incontro con gli amministratori la questione del Waterfront, la necessità della permanenza in attività degli Uffici giudiziari elbani oltre la scadenza della proroga al 2018, ed i problemi dell'occupazione giovanile. Di Maio ha promesso il suo impegno mediante l'interessamento del gruppo regionale e dei parlamentari del suo partito.
In ultimo l'esponente M5S ha parlato in Piazza Cavour, in una sorta di comizio, ad una folla numerosa di cittadini (solitamente scarsamente interessati a simili iniziative).
Nella sua "arringa" quanche concessione allo storico "rivendicazionismo" insulare un po' sopra le righe: "L'Elba paga cento volte in più rispetto a chi sta sulla terraferma le conseguenze di politiche scellerate", ma anche qualche riflessione (per quanto attine agli interessi elbani) più articolata: Un bel territorio come l'Elba non deve essere mai considerato per Di Maio "zona periferica": "Una bellezza come questa - ha affermato - deve essere al centro delle politiche pubbliche che però devono essere nuove e non incentrate solo sull'industria. Un posto come questo deve poter godere di attenzioni diverse".
Ma tornando alle contingenze politiche insulari, interessante è risultata una esternazione di Di Maio, in relazione alle scadenze elettorali locali, e sui tre degli otto comuni elbani nei quali si andrà al rinnovo delle amministrazioni.
L'esponente di M5S è parso escludere la presentazione di liste "di bandiera", affermando che il Movimento non si presenterà dove il gruppo locale non si sentirà pronto (forse si potrebbe intendere "pronto a cogliere risultati significativi") "E' un segno di maturità da parte nostra - ha sottolineato - che abbiamo tenuto anche in contesti nei quali avremmo potuto vincere facilmente. Se i nostri gruppi locali sono pronti ci presenteremo, noi i cittadini non li prendiamo in giro per prendere qualche poltrona".
E.R.