Il libeccio che tira nel Pd Toscano è ovviamente lo stesso che soffia in tutta Italia. Ma non è difficile coglierne neppure alcune significative specificità. Qui infatti il Pd è partito di maggioranza che già prima che si aprissero in grande spolvero le ostilità a Roma aveva iniziato a sbertucciare la presidenza di Enrico Rossi contestando ‘suoi’ candidati sindaci e spese e scelte regionali. Già la campagna per il referendum aveva evidenziato non irrilevanti differenze nella valutazione del nuovo Titolo V giustamente bocciato. La candidatura a segretario del Pd di Rossi ha riscatenato ovviamente le ire del Parrini furioso che a differenza di Orlando ha perso davvero le staffe.
Con l’aria che tira insomma in Toscana si sta correndo il rischio già fin troppo evidente di una spaccatura nel partito ma anche di effetti pesanti nel governo regionale, che specie in tempi come questi andrebbero assolutamente evitati.
La Toscana da regione modello storico di governo che nessuno può dimenticare, diventerebbe l’esempio più sconcertante di malgoverno politico istituzionale che dopo le tante chiacchere sul brillante futuro delle nostre regioni passerebbe ad una rovinosa gestione di caporalato che con la sinistra non ha e non può avere niente a che fare.
Renzo Moschini