Continua inarrestabile il degrado del Centro Storico sotto la totale conservatrice indifferenza di tutti. I Soloni di tanti anni fa cominciarono a trasferire fuori dalle Mura i numerosi Uffici Pubblici, come altri servizi. L’intenzione era di ottenere un alleggerimento del traffico veicolare. Pensarono che il loro progetto avrebbe favorito nel tempo la nascita di un Cento Storico pedonale. Sarebbero nate così tante piccole attività commerciali e artigianali.
Ricordo che inserirono in questa immaginaria fotografia via della Fonderia, via Roma, via Guerrazzi ricche di negozi e acquirenti. In sintesi Il risultato ottenuto, ormai da 25/30 anni, è sotto i nostri occhi. Sono venute a mancare quotidianamente centinaia e centinaia di presenze, così stanno i fatti. Chi come me faceva notare l’enorme errore del primo provvedimento, che fu quello del trasferimento del mercato ambulante del venerdì, dovette soggiacere. Anche le Associazioni di categoria furono piuttosto latitanti.
Già ho espresso, più volte il mio personale parere e, pur sapendo che oggi nessuno è in grado di compiere miracoli, sostengo che qualche provvedimento atto ad affrontare il problema e, almeno in parte risolverlo, potrebbe essere intrapreso. Chi si ponesse il problema sarebbe però contaminato da un effetto collaterale, penserebbe all’estate e al turismo. Giustamente! Perché vorremmo che anche i turisti fossero di più. Ma la priorità, invece, consiste nel riportare noi portoferraiesi in Centro Storico, particolarmente durante i nove mesi di desolazione assoluta. Perché ciò avvenga, qui mi ripeto, si dovrebbero ritrasferire in Centro alcuni servizi allora delocalizzati.
Qualche esempio? Inail, Inps, Equitalia, Ufficio del Lavoro, così come altri che non richiedessero ampi locali, per carità non pensiamo ad un ufficio Postale, sarebbe troppo! Se poi, si volesse promuovere l’apertura di nuove attività queste potrebbero essere agevolate con periodi di esenzione o riduzione da imposte locali. Così come sarebbe opportuno cominciare, in questa fase, a dare un veste nuova al Paese curandone l’aspetto anche con le insegne dei negozi, con i colori delle tende rivedendo anche gli spazi pubblici dati in concessione, e così via. Insomma pianificare, programmare qualcosa!.
Ciò che in questi giorni mi ha ancor più colpito è l’avvenuta chiusura della ennesima attività che non solo moltiplica il danno commerciale, ma ancor peggio, svilisce quello culturale del Paese, mi riferisco alla cessazione della libreria il “Libraio”. Storica attività che l’amico Franco Fubini volle tanti anni fa e che poi ritornato in sede a Milano lasciò in gestione. Dal mio modesto punto di vista il danno di immagine è notevole e altrettanto lo svilimento del Centro Mediceo. Mi chedo, non è forse l’ora di porsi delle domande? Unico viatico per cercare delle ipotetiche risposte e cominciare a programmare un futuro?
Sergio Bicecci
Caro Sergio
Non è la prima volta che poni la questione e non è la prima volta che mi trovo a condividere (in parte) le tue affermazioni a far capo da quell'autentica sciagura commerciale che fu il trasferimento del mercato settimanale.
Ricordo abbastanza quella vicenda, visto che all'epoca facevo ancora attivamente politica ed ero il segretario proprio della sezione "Centro" del P.C.I.
Lo spostamento del mercato - governante una giunta di centro-destra - si sostanziò sotto la pressione degli ambulanti che non trovavano spazio in piazza della Repubblica, e le associazioni di categoria a dire la verità - non credo di sbagliarmi - più che latitare furono consenzienti.
Come sezione noi proponevamo un piano alternativo, allo spostamento, consistente nel destinare temporaneamente altre aree del centro storico limitrofe alla Piazza della Repubblica ai "nuovi" richiedenti spazio di vendita, ma evidentemente la proposta non fu tenuta dalla "muscolare" giunta dell'epoca in alcuna considerazione, così come mi par di capire le tue osservazioni. A dire la verità noi proponevamo anche che nelle ore del mercato settimanale vigesse una forte limitazione del traffico veicolare, compensato da un adeguato servizio pubblico di collegamento con le aree di parcheggio oltre le mura. Alcune chiusure sperimentali della Calata, il venerdì mattina, effettuate anni prima avevano dato un esito più che positivo, si poteva fare e credo che un'amministrazione dotata di un briciolo di coraggio e fantasia potrebbe riproporlo, anche oggi.
Già perché, e qui i nostri punti di vista probabilmente divergono, io non credo affatto che la "pedonalizzazione" del Centro Storico sia un elemento del suo innegabile decadimento, la penso anzi in maniera opposta. Se è vero - come è vero - che pressoché ovunque (pure all'Elba) le limitazioni dei transiti veicolari si sono costantemente tradotte in una valorizzazione commerciale delle aree interessate, non è con le misure alla Bertucci (zeppo le auto in ogni dove) che si risolve il problema di fermare il declino della Portoferraio tra le mura.
L'importante è che l'utenza (in questo hai ragione) in Centro Storico ritrovi i servizi che non ci sono più: che ci arrivi con la sacra individuale auto sotto il sederino o pubblicamente (ed efficientemente) trasportata è una variabile indipendente.
Giusto quello che proponi (non è scandaloso e neppure nuovo) circa la fiscalità agevolata alle imprese operanti in un area che a giusta ragione deve considerarsi in degrado.
Mi permetto però in questa direziene un ulteriore ragionamento, poiché io continuo a pensare che la madre di tutte le problematiche del centro storico sia rappresentato dalla rarefazione delle residenze fisse (dovuta ad un scellerata urbanistica che ha riempito, direi impestato, di inutili - e sempre meno vendute - case il territorio): credo in sintesi che anche la residenza stanziale delle persone (oltre che delle imprese e dei servizi) in Centro Storico andrebbe fiscalmente agevolata. Ma, appunto, come dici tu, c'è bisogno di programmare il futuro, e non lo si può fare con una guida amministrativamente "scarsa", impegnata a rincorrere (quasi sempre senza acchiapparli) i problemi contingenti.
Credo che Portoferraio (ed il suo Centro Storico) abbiano enormi potenzialità, quella che mi pare faccia difetto è la materia grigia per dare loro sostanza.
sergio rossi