Gentile Caracuto,
intanto grazie per essere stato l'unico a degnarsi di rispondere, e, legittimamente, controbattere, al mio modesto tentativo di sollecitare un minimo di risveglio politico nell'assonnata nostra Comunità. Assonnata fino a un certo punto: penso concorderai sul fatto che non è usuale ricevere 70 like e 20 condivisioni su un post di FB incentrato sulla politica locale anziché sulla morbidezza del pelo del gattino di turno.
E, pur girando poco, posso garantirti che il numero dei lettori "non commentanti" che hanno apprezzato mi è parso davvero elevato. Silenzio totale, invece, da parte delle principali parti chiamate in causa: ex- amministratori e neo papabili, tutti zitti come i famosi topi. Brutto segno.
Evidentemente, meglio prepararsi a formulare nuove promesse - e tanto meglio se i problemi non risolti sono gravi e urgenti: si potranno fare promesse ancora più allettanti! - che provare a dimostrare di essere in grado di incidere su problematiche contingenti in modo rapido ed efficace.
Rispondo quindi alle tue due principali contestazioni di merito: essendo pienamente legittimo pensarla diversamente, niente di meglio che esprimersi in tranquillità dando modo ai concittadini di farsi la propria idea personale.
- "la situazione presente è stata determinata proprio dalle minoranze indicate". Analisi troppo superficiale. La "caduta" di Lambardi è stata determinata da una lunga serie di screzi interni, epurazioni e "gocce" che hanno fatto traboccare il vaso. All'inevitabile si è giunti solo per la presunzione di Lorenzo, che ha, senza alcun tentativo di ricucire lo strappo, apertamente sfidato gli assessori dimissionari: "mi sono intestato le deleghe restituite" (.. "faso tuto mi", ndr) - "voglio (proprio) vedere chi alzerà la mano per mandare a casa questa amministrazione". Di fronte a tale atteggiamento sprezzante, nessuna persona dotata di un minimo di coerenza ed autostima si sarebbe sottomessa al ditkat.
Se per Lambardi fosse stato davvero prioritario il fantomatico "bene del Paese", avrebbe preso atto della sconfitta, proponendo (come mi ero modestamente permesso di suggerire al tempo - ndr) una sorta di "governo di unità comunale" finalizzato ad arrivare a ottobre con tutte le delibere urgenti e condivise (porto, aeroporto ecc.) predisposte in modo unitario e pronte per venire attuate anche da un Commissario.
Così non è stato, è Sansone è morto insieme ai Filistei, e a 4.800 vittime civili.....
Quanto alla possibilità che il solo Sindaco uscente sia l'unico titolato a interloquire, adesso, col Dott. Parascandola, mi pare azzardato: tanto per fare un esempio, le procedure per il dragaggio del porto o il ripascimento della spiaggia Segnini le conosce... Lambardi, evidentemente, no...
- "il ricorso alle assemblee cittadine, “alla ggente” per farsi raccontare le necessità più urgenti e circostanziate della comunità pare ormai una procedura opportunista".
Ecco: qui, caro Caracuto, si vede che proveniamo da scuole di pensiero ben diverse. Per me, la "Ggente" è ancora l'UNICO referente politico che meriti considerazione. Contrariamente a te, o come visto, a Lambardi, non ho la presunzione di conoscere le necessità primarie di ogni singolo quartiere di Campo. Vedi, giusto l'anno scorso, è stata ri-asfaltata una strada di Seccheto. Peccato che non si sia tenuto conto dell'esperienza di chi in quella strada ci vive, e delle loro segnalazioni che mettevano in guardia dall'eseguire lavori affrettati senza prima riparare le numerose perdite della condotta idrica sottostante. Risultato, asfalto nuovo, buche vecchie, soldi pubblici buttati al cesso.
Yuri Tiberto