Durante l'ultima riunione della Gestione Associata del Turismo, i Sindaci hanno discusso dell'aumento della tassa di sbarco e della possibile applicazione della stessa alle navi da crociera e al traffico aereo.
Siamo sempre stati convinti, e lo abbiamo ripetuto più volte, che la tassa di sbarco sia uno strumento più democratico rispetto alla tassa di soggiorno poiché viene pagata da tutti coloro che sbarcano sull'Isola.
La tassa di sbarco però, in particolare dopo le modifiche intervenute lo scorso anno, si configura come tassa di scopo e, per questo, una significativa parte degli introiti dovrebbero essere destinati alle questioni ambientali, alla green economy per esempio e al contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali. A questo proposito, vista l'importanza della posta in gioco, appare riduttivo che venga lasciata libertà al singolo Comune di spendere la sua quota parte in modo totalmente arbitrario e senza una progettualità comprensoriale.
Fino ad oggi infatti le Amministrazioni si sono limitate a utilizzare i proventi della tassa di sbarco solamente per rimpinguare il calendario degli eventi estivi e in micro progetti che non hanno lasciato traccia sul territorio del passaggio di questi importanti denari. Tanto è vero che la sensazione di malessere nei confronti della Gat è generalizzata nella popolazione elbana e non si percepisce la sua reale utilità come volano di sviluppo turistico.
È mancato l'ascolto verso i cittadini che si è promesso a più riprese. È mancato il coinvolgimento di esperti e professionisti locali che potessero in qualche modo indirizzare il lavoro di manager a contratto che ben poco sanno dell'Elba e che ben poco la vivono. È mancato in sintesi un progetto condiviso di lungo respiro fatto di rapporti col tessuto sociale e economico dell'Isola sulla sua unica prospettiva di sviluppo e rilancio, quella turistica.
Si è balbettato per anni di Elba life style ma nessuno ha ancora capito che cosa significhi e come si traduca questo lavoro (che costa ogni anno centinaia di migliaia di euro) in più posti di lavoro, aumento della stagione turistica, aumento del target turistico di riferimento.
In sintesi, l'aumento potrebbe essere accettabile, visti anche i costi delle singole località turistiche che applicano la tassa di soggiorno, ma è essenziale che questo sia legato a un progetto comprensoriale che riguardi tutta l'Isola e che possa ambire nei prossimi dieci anni a farle fare un significativo passo in avanti. E che gli elbani, le categorie economiche e i singoli cittadini, siano informati su come la loro Isola decide di promuovere se stessa. Coinvolgere tutti in un'idea di sviluppo è la migliore pubblicità che si possa fare all'Elba.
PD Elba