Era già successo nel 2016 (vedi l'immagine) quando il Sindaco Ferrari non mise in calendario nessuna celebrazione della Festa della Liberazione a Portoferraio (salvo metterci un penoso "toppino" mandando all'ultimo tuffo giunta e consiglieri in solitudine a porre una corona d'alloro in Piazza della Repubblica) si ripeterà anche nel 2017. Ma questa volta, raccogliendo un suggerimento lanciato da Renzo Paoli da queste pagine, liberi cittadini ed alcune forze politiche torneranno alle 10.30 a stringersi intorno alla lapide che ricorda Ilario Zambelli, contemporaneamente alla celebrazione ufficiale programmata in Centro Storico davanti al Monumento ai Caduti. Una vera e propria "scissione celebrativa" insomma innescata dalla "singolare" lettera di invito del Sindaco nel cui testo non sono state usate neppure una volta le parole "Resistenza" "Nazismo" "Fascismo" e che è suonata come provocatoria a parecchie orecchie.
Il proposito è annunciato infatti dal PD di Portoferraio con un comunicato il cui testo riportiamo di seguito:
Leggiamo con sorpresa e con rammarico il testo diffuso dal comune di Portoferraio a firma del sindaco Mario Ferrari e che recita testualmente: “È la festa della bandiera italiana e di nessun altro, è la festa dei valori della democrazia e della libertà; ecco perché ci inchiniamo rispettosi di fronte a quelle forze, di diversa appartenenza, fede e sensibilità politica che al fianco delle truppe Alleate hanno reso possibile la liberazione dell’Italia; è una festa di tutti, di tutti coloro che oggi vivono riconoscendosi nei valori dello stato laico e democratico e che nutrono rispetto per chi è morto combattendo per la libertà”
Non un solo riferimento alla liberazione dal nazi-fascismo, non una parola per i partigiani che si sono sacrificati in nome della libertà e della democrazia. Non una sola parola sulla resistenza, ma si parla genericamente di una “festa della bandiera italiana!! Peccato che la repubblica italiana festeggi già la Festa del Tricolore, ufficialmente Giornata nazionale della bandiera, ogni anno il 7 gennaio con le celebrazioni ufficiali che avvengono a Reggio Emilia, città dove venne approvata per la prima volta l'adozione del Tricolore da parte di uno Stato italiano sovrano.
Il 25 aprile è un giorno fondamentale per la storia d'Italia ed assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dal 8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica sociale Italiana e l’occupazione nazista.
Ecco perché il 25 aprile il nostro gruppo consiliare e il PD di Portoferraio non saranno in piazza come si augura il sindaco che non puo rinnegare la storia del nostro paese e al poi subito dopo aspettarsi “ un momento di unione di tutte le forze politiche elbane e una larga partecipazione”
Il 25 aprile a Portoferraio renderemo omaggio ai caduti per la liberazione dal nazifascismo alle 10.15 davanti al monumento in memoria di Ilario Zambelli.
Invitiamo tutti i cittadini di Portoferraio ad unirsi a noi.
Ed ancora critiche espressioni (anche se per certi versi più sfumate) verso la compagine di governo portoferraiese giungono dal Partito della Rifondazione Comunista che a sua volta scrive:
Abbiamo letto con attenzione il comunicato stampa del sindaco Ferrari per l’annuncio del programma della manifestazione ufficiale, in occasione della giornata del 25 aprile. Un buon comunicato, pieno di buoni propositi e principi e che certamente rappresenta un cambiamento rispetto alla grave decisione dell’anno precedente di non celebrare a Portoferraio la Festa della democrazia.
Ma purtroppo il sindaco omette qualcosa: la festa del 25 aprile è la celebrazione del più alto momento della storia italiana del ‘900, ovvero la proclamazione da parte del Comitato di liberazione Alta Italia dell’insurrezione generale contro gli occupanti tedeschi e contro i fascisti. Sì, contro soprattutto i fascisti, traditori del popolo italiano e feroci repressori per un ventennio drammatico durante il quale furono violati i più elementari diritti democratici. In cui i lavoratori vennero impoveriti drammaticamente e gli ebrei perseguitati, i patrioti deportati al confine o in galera, etc. etc.
Il 25 aprile è la Festa della Resistenza, la celebrazione di quei giovani italiani che combatterono (e in tanti morirono torturati e uccisi dai fascisti) per liberare l’Italia dalla dittatura e dagli occupanti. Fu merito loro se, con il fondamentale aiuto delle forze alleate, l’Italia venne liberata e la tragica guerra, voluta da Mussolini e dai Savoia, giunse al termine.
Il Sindaco di Portoferraio non riesce a pronunciare la parola “antifascismo”? Allora lo invitiamo a lasciare sulla scrivania la fascia verde-bianca e rossa ed a presentarsi in piazza della Repubblica senza quel tricolore che, grazie ai Partigiani, è tornato da quella data del 1945 simbolo di libertà e democrazia.
Noi invitiamo gli antifascisti a presenziare all’iniziativa che è stata autoconvocata da alcuni cittadini alle ore 10,30 al Monumento ad Ilario Zambelli, trucidato dai nazifascisti alle Fosse Ardeatine, presso i Giardini del “benvenuto agli ospiti”. In attesa di tempi migliori che consentano di riappropriarsi della c.d “cerimonia ufficiale”, durante la quale, fin dai tempi del precedente sindaco, i picchetti militari vengono impunemente sciolti non appena qualcuno intona Bella Ciao. Ora e sempre RESISTENZA!
La "pacificazione" che ci poteva essere, insomma è rimandata al 2018, per questo anno gli antifascisti senza ambiguità o tentennamenti si ritroveranno a ridosso delle mura di Cosimo, presso la Gattaia, altrove coloro che ancora non hanno capito, accettato e digerito le verità storiche, e con loro i "non so" .
E.R.