Vediamo che l’ex sottosegretario, ex senatore, ex onorevole, ex consigliere regionale ed ex sindaco di Rio Marina Bosi si interessa nuovamente di Legambiente dando risposte non richieste, in quella che sembra ormai attribuibile ad una fissazione senile per l’affetto ad un’immagine che si è autocostruito negli anni passati e alla quale sembra non riuscire nostalgicamente a rinunciare.
E’ singolare che Bosi gratifichi immeritatamente di tanta attenzione Legambiente Arcipelago Toscano, criticando quelle che sarebbero «certe impostazioni ondeggianti tenute all’Elba che spesso somigliano più a contestazioni politiche che non di merito ambientale»: visto che le stesse critiche che rivolgiamo oggi all’amministrazione Galli appoggiata del centro-sinistra le rivolgevamo alle sue amministrazioni di centro-destra. D’altronde si tratta di un esponente politico che ha teorizzato, in un suo libro (purtroppo o fortunatamente) poco letto, che l’Elba, date le dimensioni, potesse e dovesse arrivare ad avere una popolazione come quella di Malta (445.426 abitanti, su 316 Km2), cosa che, anche solo ridotta alla metà, farebbe apparire operazioni come quelle di Cala Seregola e del Villaggio Paese uno scherzo.
Il signor Bosi conclude con una “battuta”: «Sui tanto deprecati villaggi turistici», asserendo che «in alcuni di questi ho trovato la bandiera con il cigno di Legambiente, come la mettiamo?». Sarebbe bene che il signor Bosi tirasse fuori i nomi di questi villaggi turistici imbandierati da Legambiente - dei quali resta a quanto pare uno sfegatato fan - per sapere di cosa parla. Altrimenti sono solo illazioni.
E' vero che ai villaggi turistici elbani in stile riese – a cominciare da Ortano e Capo d’Arco - Legambiente finora ha consegnato delle bandiere, ma erano nere e, se ricordiamo bene, la cosa non piacque per niente all’ex Sindaco di Rio Marina. Se invece il signor Bosi si riferisce agli ecoalberghi elbani, anche un bambino capisce quanto il suo temerario accostamento sia completamente fuori luogo, tanto più che, come potrà spiegargli il presidente dell’Associazione Albergatori, il marchio di Legambiente Turismo – non la bandiera di Legambiente, senatore - viene assegnato sulla base di parametri stabiliti a livello nazionale e con controlli realizzati dalla struttura nazionale di Legambiente Turismo, non dal tanto vituperato circolo “elbano” di Legambiente.
Il risultato di questo attacco a Legambiente, sfuggitogli dalla penna per nostalgia dei bei tempi andati, è che Bosi scarica un'ulteriore valanga di parole in libertà su quelle Terme di Cavo, sulle quali invoca giustamente meno parole e più fatti.