(Continuazione)
Una novità assoluta del fine settimana è stato l’annuncio di un nuovo raggruppamento politico, “Noi per Campo”, che fa capo a due personaggi ben noti nella cittadina in attesa di elezioni, Alessandro Di Pede e Giuseppe Costantino. Hanno inviato un comunicato alla stampa, che si apre con una bella citazione del filosofo spagnolo George Santayana; e con una citazione implicita dal terzo capitolo del libro di Qoelet (Ecclesiaste), che attualizzata diviene l’esplicitazione del loro proposito: “c’è un tempo per agire e dare un senso al nostro vivere civile all’interno di una comunità”.
Proseguono infatti affermando: “Perché questo siamo: una comunità che oggi, mai forse come in questo momento, è alla ricerca di un progetto, un’idea, la speranza di un futuro che possa costruirsi su solide base di concretezza, serietà, onestà intellettuale e soprattutto condivisione”. Anche qui echi da Gaber. Lo smarrimento dei cittadini, che vedono “palpabili”, li induce a postulare “unità, impegno, condivisione, apertura verso nuove prospettive, che non vediamo nelle proposte di governo che la classe politica locale fino ad ora è riuscita ad esprimere”. Duro l’atto di accusa: “il vuoto generato dalle proposte che riportano a vecchie logiche della politica e di partito ormai superate che non trovano più corrispondenza in ciò che i cittadini, la collettività oggi chiede quasi urlando. Appaiono quali scelte di pochi che credono di saper ancora interpretare la volontà popolare, riuscendovi però ogni volta sempre meno, dando vita così ad ‘atipici rassemblement’ senza una vera identità che portano a situazioni già vissute nel recente passato”. Coraggiosa la proposta: “Noi non possiamo e non vogliamo solo lamentarci, crediamo che sia giunto il momento di fare, lavorare ed agire insieme a tutti coloro che condividono il nostro pensiero ed obiettivo che è certamente l’interesse del nostro paese. A tal proposito abbiamo creato un movimento d'opinione, un gruppo di persone che vogliono impegnarsi per trovare un'alternativa alla gestione politica, amministrativa, sociale ed economica di questo territorio. Per questo se sussisteranno i presupposti, valuteremo l’opportunità di presentarci alle prossime elezioni con un nuovo gruppo dagli ideali condivisi; vorremmo comunque iniziare da oggi un nuovo percorso anche per esprimere pubblicamente il nostro pensiero: “Noi per Campo”.
Coraggiosa, ma forse fuori tempo massimo, a sei giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste elettorali e dei programmi. In ogni caso manifestazione della presenza di risorse variate e quasi inesauribili nel troppo ricco paesaggio della Destra Campese.
Che tuttavia rimane assai inquieto. Gli stessi portavoce del neonato Movimento “Noi per Campo” sono costretti a intervenire sulla stampa locale per respingere accuse comparse in paese e sui blog, che vorrebbero la nuova formazione “funzionale ad altre liste in fase di composizione. Niente di più falso”. Sembra che su una “cronaca elbana” non meglio precisata qualcuno abbia voluto affiancare “Insieme per Campo” a “un soggetto che è ben lontano dai nostri principi”. Semmai, osservano gli estensori, la situazione è ribaltata: “Vero è che piacerebbe certamente ad alcuni soggetti essere affiancati al nostro gruppo per potersi ricreare ‘quella credibilità’ perduta dai burrascosi trascorsi politici del recente passato, ma non è e non sarà così”. Vengono così ribadite le caratteristiche del Movimento e il suo carattere selettivo. Il Comunicato è un po’ nervoso e non chiarissimo, per le continue allusioni lasciate sospese; suggeriremmo sommessamente di utilizzare la penna dell’estensore del primo intervento, dall’ampio respiro e da più immediata comunicativa.
Prima di concludere, non possiamo non accennare a una recente e importante presa di posizione sulla stampa. Il 2 maggio Yuri Tiberto, che avevamo letto a suo tempo come fautore di una proposta operativa interessante ma caduta nel vuoto, interviene oggi a denunciare quella che, a suo modo di vedere, è “una situazione pre-elettorale surreale”. Ci sono mazzate per tutti: “Da una parte, il sindaco uscente e mazziato (almeno dall’ala destra dei suoi ex sodali, scioltasi come neve al solleone di luglio) sembra tranquillo e impegnato a promettere tutto quello che ha ampiamente dimostrato di non saper realizzare nell’infausto biennio. Forte dei sicuri favori di una precisa componente politica, decisamente minoritaria (e perfino minoritario, in sintonia col suo braccio destro De Rosas, anche all’interno dello stesso PD), ma fortemente compatta e in grado di assicurare 6/700 voti, più quelli legati alle parentele, agli obblighi di rappresentanza delle frazioni o alle origini geografiche degli avi, non può che dormire sonni tranquilli”.
Il piglio dialettico è pregevole e, come s’usa, un po’ ‘tranchant’, con qualche passaggio eccessivamente veloce: come quando si riferisce al “mazziamento” dell’ala destra dei suoi ex sodali (di Lambardi), che però ha avuto un ruolo non trascurabile (anzi decisivo) nelle difficoltà della sua Giunta. Poiché da quello l’ex sindaco può ben fare derivare l’impossibilità a mantenere le promesse, lasciando impregiudicata capacità o incapacità, che non ha avuto modo di esprimersi. Allo stesso modo appare ottimista il riferimento ai “sicuri favori di una precisa componente politica”, che (se parliamo della stessa) da tempo sicuri favori ne elargisce solo a chi li può ricambiare (Roma docet). E i voti legati alle parentele, agli obblighi di rappresentanza delle Frazioni o alle origini geografiche degli avi, si neutralizzano con quelli che spettano corrispondentemente degli altri candidati.
Ma le mazzate più forti Tiberto le riserva ai competitori del Lambardi: “Tre candidati sindaci, con i rispettivi (supposti) supporter (in massima parte del tutto anonimi e misteriosi) che fra di loro si detestano (e denigrano): Dini, Montauti e Galli. E, come se non bastassero, salta fuori dall'uovo di Pasqua dimenticato nel frigo un fantomatico quarto candidato, frutto dell’ennesimo, misteriosissimo gruppo di cittadini scontenti del quale si conoscono solo i portavoce Costantino e Di Pede”.
Dopo le mazzate, la proposta, decisamente interessante: “Che gli amici Dini, Montauti e Mister X, e il sempre stimato Rag. Galli dimostrino di avere davvero a cuore il solo possibile bene del Paese: la NON riconferma di Lambardi. E quindi: entro e non oltre TRE giorni, rendano pubblici i nomi dei possibili Candidati (almeno una ventina a testa), i nomi dei possibili sottoscrittori/presentatori della loro lista (almeno 100, per essere credibili) e, per il duo Costantino/Di Pede, che esca anche il nome del candidato sindaco. Naturalmente, parliamo di un bell’elenco con tanto di nome, cognome e firma: mica penserete che basti la parola per fidarsi... Sarebbe il solo modo per DIMOSTRARE il proprio seguito REALE. Fatto ciò, se qualcuno otterrà risultati inconfutabili, che assuma il comando delle operazioni. E gli altri, accettino di buon grado di ritirarsi, magari offrendo sostegno, consiglio e supporto... ma senza pretese di alcun tipo. Per il bene del paese!”. Le Primarie del Centrodestra, insomma. Altrimenti Tiberto presenterà anche lui una sua lista…
Insomma. Sembrava tutto morto a Campo nell’Elba, e invece c’è un fermento straordinario, e addirittura la possibilità di sperimentare un modello che potrebbe essere esportato a livello nazionale per il Centrodestra.
Le scadenze sono alle porte. Fra una settimana sarà tutto più chiaro. Almeno speriamo.
Il Caracuto